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Volley, Olimpiadi 2016 – Italia, peseranno le sconfitte di Blengini? Il rischio “scimmia” in spogliatoio, il CT ha perso tutto coi più forti
“Questa vittoria sulla Maxicono era importante, altrimenti sarei andato in Nazionale con la scimmia di Montali sulla spalla”. La citazione è di Julio Velasco che, tra il serio e il faceto, si lasciò andare a questa battuta dopo aver vinto il memorabile scudetto del 1989 alla guida della sua Modena sconfiggendo in Finale la Maxicono Parma di Gian Paolo Montali.
All’alba della Generazione dei Fenomeni il peso del doppio incarico si faceva probabilmente già sentire e il Maximo Guru del volley italiano, colui che fu capace di conquistare due Campionati del Mondo, sapeva benissimo che non poteva presentarsi nello spogliatoio azzurro dopo aver perso il campionato, soprattutto contro una squadra guidata da Montali.
Quella “scimmia” avrebbe avuto un peso importantissimo nel gruppo perché c’era il rischio che l’Italia non avrebbe più riconosciuto in Julio quell’immagine del coach vincente, capace di rivoluzionare gioco, metodologie di allenamento, eliminare la cultura dell’alibi, convincere i ragazzi dei propri mezzi, abituarli al successo.
Era solo una gara4 di Finale, probabilmente se l’avesse persa non sarebbe cambiato nulla. Non ne avremo mai la controprova (naturalmente e per fortuna) ma quella celebre frase sembra poter tornare fuori 17 anni dopo e potrebbe coinvolgere uno dei figliocci di Velasco.
Chicco Blengini è reduce da una stagione da incubo alla guida di Civitanova, sua prima stagione al comando di una grande del volley italiano (anche se poco vincente). Tre sconfitte brucianti in semifinale (contro Trento in Coppa Italia e Champions League, contro Perugia nei playoff scudetti) sulla panchina di una squadra costruita per vincere tutto, caratterizzata da una rosa infarcita di campioni (Juantorena, Miljkovic, Priddy, Podrascanin, Stankovic, Christenson, Grebennikov sono dei nomi che pochissime realtà possono vantare in tutto il Mondo) voluta da una società che ha speso tantissimo, chiudendo però con un pugno di mosche in mano.
Ed è qui che torna in ballo la famigerata scimmia di Julio. Il CT della nostra Nazionale si è insediato alla guida dell’Italia ad agosto 2015 dopo le dimissione di Mauro Berruto al termine di un anno disastroso, culminato con la disfatta dei Mondiali 2014 e la cacciata di Rio, classica goccia che fece traboccare il vaso. In Coppa del Mondo ha fatto benissimo, rigenerando un gruppo che sembrava depresso e trascinandolo verso il secondo posto (memorabili le sfide decisive contro la Russia e la Polonia) che è valso la qualificazione alle Olimpiadi 2016. A seguire è arrivata anche la medaglia di bronzo agli Europei dopo la sciagurata semifinale persa contro la Slovenia.
Le doti di Blengini erano emerse, soprattutto a livello caratteriale e umano. Era sempre stato bravo a caricare i ragazzi e a spronarli, pur difettando tecnicamente soprattutto in alcuni frangenti. La stagione con la Lube avrebbe dovuto rilanciarlo e riportare un CT vincente. Purtroppo così non sarà. Ed arriviamo al nocciolo della questione.
A inizio maggio la Nazionale tornerà a riunirsi (mancheranno naturalmente gli uomini che saranno impegnati nella Finale Scudetto). La batosta dei cucinieri si farà sentire ed è inutile negarlo. Come verrà guardato Blengini dai giocatori? Lo seguiranno ancora come prima o avranno un’immagine ben differente? Il doppio incarico ha prodotto questo rischio che purtroppo si è materializzato. Una stagione fallimentare col club porta strascichi con la Nazionale, soprattutto nell’anno più importante, quello che culminerà con Rio 2016 (e mancano solo cento giorni ai Giochi Olimpici).
Osmany Juantorena, schiacciatore di Civitanova, sarà uno dei pilastri dell’Italia. Nel gruppo biancorosso, infarcito di stranieri, potrebbero poi essere della partita il centrale Enrico Cester e bisognerà capire lo stato di forma di Simone Parodi e Jiri Kovar, rimasti ai margini della Lube per l’intera stagione. Questo però è più legato a un possibile discorso di conflitto di interesse, altro tema che è stata più volte sviscerato già un anno fa.
Starà alla maturità di Blengini resettare tutto e riprendere da zero, dimostrando quelle buone competenze che sovente ha dimostrato. Starà all’intelligenza degli azzurri di iniziare nel migliore dei modi, riprendendo il filo conduttore con la Coppa del Mondo e degli Europei, facendo finta che la stagione dei club non sia esistita. Tutto per l’Italia che sogna il bersaglio grosso alle Olimpiadi perché, come ha dichiarato più volte Ivan Zaytsev negli ultimi mesi, “io voglio l’oro con la Nazionale”.
In attesa anche di capire se Blengini verrà confermato sulla panchina di Civitanova che, se dovesse tenerlo, non vorrà certamente dividerlo con la Nazionale. Le sirene di mercato sono accesissime…A breve invece le convocazioni per i primi raduni, in vista della World League e soprattutto delle Olimpiadi.