Atletica
Atletica, Diamond League Shanghai 2016: il giorno delle sorprese, battuti Lavillenie e Rudisha. McLeod e Gatlin passeggiano
Nella seconda tappa del circuito più prestigioso dell’atletica mondiale, fioccano le vittorie non previste e a farne le spese sono due grandi nomi, quali Renaud Lavillenie e David Rudisha, entrambi campioni olimpici uscenti.
In chiusura di riunione il francese dell’asta viene superato dallo statunitense Sam Kendricks, che estrae dal cilindro un grande 5,88, portando a casa il successo con primato personale stracciato; certamente un rivale in più per il transalpino in ottica Rio, oggi fermo a 5,83.
L’altra grande sorpresa di giornata è senza dubbio la sconfitta del keniano David Rudisha negli 800, che conferma i problemi manifestati ultimamente dal keniano, in una gara contrassegnata dalla partenza “addormentata” della lepre olandese Bram Som; ad alzare le mani al termine è l’altro keniano Michael Rotich in 1’45”68, tempo modestissimo. Molto indietro la coppia americana Nick Symmonds-Erik Sowinski.
Non sbaglia, invece, il giamaicano Omar McLeod nei 110 hs, portati a termine con un ottimo 12”98 (+1,2), nonostante l’attesa per la doppia squalifica dello spagnolo Daniel Ortega e dell’americano Aries Merritt, per falsa partenza.
Justin Gatlin, USA, grande favorito, mette subito le cose in chiaro nei 100m, con 9”94 (0,0), davanti al qatariano Femi Ogunode in 10”04 e all’altro statunitense Michael Rodgers, 10”10 per lui.
Nella velocità femminile, battuta sui 200 la giamaicana Veronica Campbell-Brown ad opera dell’ivoriana Murielle Ahourè, che conclude in 22”72.
Il Kenya domina i 1500 donne, grazie a Faith Kipyegon, che si impone in un ottimo 3’56”82, davanti alla connazionale Hellen Obiri ed all’etiope Dawit Seyaum, per un tris di atlete sotto la barriera dei 4 minuti.
Molto bella la gara dei 3000 siepi donne, con la miglior prestazione mondiale stagionale della rivelazione keniana Hyvin Kyeng in 9’07”42, a precedere Ruth Jebet, battente bandiera del Bahrein, in 9’15”98, nonostante una caduta sull’ultima curva.
Nella prova più lunga in programma, i 5000 uomini, l’Etiopia si prende la rivincita, con Mokhtar Edris che infrange di 4 secondi la barriera dei 13’, davanti all’ugandese Joshua Cheptegei ed al corridore degli altipiani Thomas Pkemei Longosiwa.
Bordata vincente della croata Sandra Perkovic nel lancio del disco, che supera la fettuccia dei 70 metri, raggiungendo 70,88, poco più di tre metri meglio dell’australiana Dani Samuels (67,77).
Buonissima gara anche nel peso uomini con la vittoria di Kurt Roberts, USA, in 21,40, esattamente 20 cm. meglio dell’iridato indoor neozelandese Tom Walsh.
Passando ai salti, nel lungo donne sigillo vincente della serba Ivana Spanovic, che si impone con 6,92, precedendo la canadese Isobel Nettey a 6,75, stessa misura della statunitense Tianna Bartoletta. Poco da segnalare invece nella prova dell’alto, laddove è bastato un modesto 1,94 per il successo di Lavern Spencer, di St. Lucia; lo stesso vale per la gara uomini, con Bohdan Bondarenko, ucraino, che porta a casa il premio del vincitore, con la misura di 2,28, da allenamento per lui. Vi è da dire, a parziale giustificazione, che le pedane di Shanghai si trovano in condizioni penose…
Detto della vittoria di Shaunae Miller dalle Bahamas nel giro di pista in un normale 50”45, sono stati deludenti, anche, i 400hs uomini, con Kerron Clement e Javier Culson lontanissimi dalla miglior condizione ed il successo di Michael Tinsley, Stati Uniti, in 48”90.
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gianluca.pessoni@oasport.it
Foto: IAAF Diamond League twitter