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Boxe femminile, Mondiali 2016: Mesiano unica e splendida luce azzurra, delusione per Davide

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Si sono conclusi ieri i Campionati Mondiali di boxe femminile 2016. Nella rassegna iridata di Astana, capitale del Kazakistan, l’Italia ha ritrovato la gioia di un titolo mondiale che mancava da undici anni e dalla grande epopea di Simona Galassi, ma ha anche dovuto fare i conti con tante eliminazioni ed una mancata qualificazione olimpica.

Partiamo dalle note liete, e dunque dalla medaglia d’oro della laziale Alessia Mesiano. La ventitreenne ha dimostrato di essere la numero uno della categoria 57 kg, posizione che le era stata assegnata nel tabellone, e che l’azzurra ha saputo tenere perfettamente. Dopo aver impiegato i primi incontri per carburare, nei momenti decisivi ha dimostrato di saper comportarsi come una vera campionessa, vincendo in rimonta la finale e mettendo in soggezione anche le avversarie più accreditate. La speranza, per Alessia, è che per Tokyo 2020 l’AIBA possa allargare il numero di categorie femminili partecipanti alle Olimpiadi, ed allora l’atleta nata a Latina potrebbe beneficiare di un palcoscenico che ha dimostrato di meritare.

Deludono, invece, seppur per motivi diversi, le categorie olimpiche. La prima delle tre atlete indiziate ha dovuto alzare bandiera bianca ancor prima dell’inizio della rassegna iridata: Flavia Severin non ha infatti raggiunto il peso per partecipare al torneo delle 75 kg, e non ha potuto esprimersi neppure tra le 81 kg, forse troppo fiaccata dal tentativo di calo peso fallito. Quanto ad Irma Testa, già qualificata a Rio 2016, la giovane campana ha subito una cocente delusione nel primo turno della categoria 60 kg, eliminata dalla svedese Agnes Alexiusson. Dopo il grande successo del torneo di qualificazione olimpica, la promessa della boxe azzurra ha dunque subito un ridimensionamento, anche se a sua parziale giustificazione c’è da dire che, salvo un paio di eccezioni, nessuna atleta che ha brillato nel TQO è riuscita a ripetersi nella competizione iridata: la vicinanza di due tornei così importanti e la difficoltà di trovare la miglior forma per entrambi possono esserne la spiegazione.

Infine, la delusione maggiore è arrivata da Marzia Davide, che non è riuscita a centrare una nuova medaglia iridata e la qualfiicazione a cinque cerchi, che avrebbe rappresentato il coronamento della sua splendida carriera. Un peccato che l’opportunità iridata sia arrivata proprio nella parte finale della sua parabola agonistica, ma ad ongi modo tutti – a partire dalla stessa Davide – si aspettavano un esito diverso per questa avventura.

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Immagine: FPI – Marcello Giulietti

giulio.chinappi@oasport.it

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