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Calcio
Calcio, Kasper Schmeichel: quando il miracolo è nel DNA
Come ormai tutti sappiamo il Leicester City di Claudio Ranieri è riuscito nell’impresa di conquistare la prima Premier League della sua storia, un vero e proprio miracolo sportivo che ha consacrato tutti i giocatori facendoli diventare delle vere e proprie leggende del calcio.
Tra questi c’è anche chi è cresciuto col fardello di un nome che non poteva regalargli un destino diverso da questo. Stiamo parlando di Kasper Schmeichel, estremo difensore delle Foxes e figlio di Peter, uno dei più grandi portieri della storia.
La carriera di Schmeichel padre iniziò nel lontano 1981 tra le file del Gladsaxe/Hero, formazione danese non esattamente tra le migliori della Nazione. Grazie alle sue doti ed ad un fisico potente e slanciato, Peter riuscì a trovare spazio nel Brøndby vincendo 4 campionati ed ottenendo un contratto con il Manchester United. Nei Red Devils divenne una celebrità vincendo tutto quello che c’era da vincere in 8 anni, lasciando momentaneamente l’Inghilterra nel 2000 con destinazione Sporting Lisbona. Dopo due anni di successi in Portogallo si trasferì nuovamente nel Regno Unito vestendo le maglie di Aston Villa e Manchester City, chiudendo la carriera alla soglia dei 40 anni nel 2003.
Ciò che resta però nella memoria collettiva è la vittoria con la nazionale della Danimarca nel Campionato Europeo di Svezia 1992. La formazione allenata da Richard Nielsen non era neanche ammessa alla fase finale della competizione, ma l’esclusione della Jugoslavia per motivi bellici la fece rientrare tra le magnifiche 8. L’avvio non è esaltate: il pareggio con l’Inghilterra e la sconfitta con la Svezia sembravano presagire un rapido ritorno a casa, ma il successo 2-1 sulla Francia aprì le porte alla semifinale, vinta ai rigori contro la fortissima Olanda di Berkamp e Van Basten. Si arriva in finale ed ecco che il destino bussa alla porta di casa Schmeichel. Peter si rivela infatti uno scoglio invalicabile per la Germania che è costretta a cedere il passo con il punteggio di 2-0.
Ben più giovane (e finora meno esaltante) è la carriera invece di Kasper, iniziata nel 2002 nelle giovanili del Manchester City. Il figlio di Peter però deluse le aspettative, e dopo quasi 10 anni di prestiti nelle serie minori fu ingaggiato nel 2011 dal Lecester, all’epoca in Championship. Titolare inamovibile è protagonista della promozione del club in Premier League, dove riesce a salvarsi nella stagione successiva. C’è qualcosa però nel suo sangue che lo rende diverso dagli altri giocatori. Nella stagione attuale ha imparato giornata dopo giornata a misurarsi con i grandi del calcio mondiale, compiendo parate fondamentali nella corsa verso lo storico successo dei ragazzi di Claudio Ranieri, oltre al record di ben 13 partite senza subire gol.
Il peso del cognome è ora superato, la dinastia Schmeichel ha compiuto il nuovo prodigio.
Foto: profilo Twitter Kasper Schmeichel
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gianni.lombardi@oasport.it