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Canottaggio
Canottaggio, amarezza Italia: otto fuori da Rio per 36 centesimi. Sorridono solo Patelli-Bertolasi
Giornata amara per l’Italia del canottaggio a Lucerna nelle regate di qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016.
L’attesa era tutta per l’otto senior, a caccia di un pass che manca ormai da Atene 2004. Stefanini, Infimo, Paonessa, Frattini, Abagnale, Venier, Agamennoni e Montrone (timoniere D’Aniello) hanno chiuso terzi alle spalle di Stati Uniti e Polonia: solo le prime due posizioni avrebbero garantito il biglietto per il Brasile, sfumato per l’inezia di 36 centesimi.
Partiti eccessivamente cauti, gli azzurri si ritrovavano quarti a metà gara alle spalle di Polonia, Stati Uniti ed Australia. A questo punto mettevano il turbo, dimezzando lo svantaggio e ritrovandosi terzi ai 1500 metri a mezzo secondo dalla qualificazione virtuale. Un serrate finale rabbioso non bastava ad evitare la beffa: gli Usa si imponevano in 5’29″16 davanti alla sorprendente Polonia (5’29″62), crollata nel finale, ma non tanto da subire il sorpasso dell’Italia, rimasta distante 0.36.
E’ enorme, dunque, il rammarico per la barca ammiraglia tricolore, reduce dal sesto posto ai Mondiali 2015 e competitiva come non la si vedeva da un decennio. La buona qualità dell’equipaggio, tuttavia, non è bastata a coronare uno dei grandi obiettivi del quadriennio.
A sorridere, dunque, sono solo Alessandra Patelli e Sara Bertolasi, qualificate nel 2 senza senior (clicca qui per saperne di più). Come a Londra 2012, il Bel Paese sarà presente solo in questa specialità in campo femminile. Restano a casa, infatti, anche Laura Milani ed Elisabetta Sancassani nel doppio pl, precedute da Olanda e Romania. L’equipaggio tricolore non è riuscito a porre rimedio al consueto avvio troppo lento. Fa specie prendere atto come le campionesse del mondo del 2013 non prenderanno neppure parte alle prossime Olimpiadi. Evidentemente la deludente stagione 2015, con tanti problemi fisici per entrambe, ha segnato uno spartiacque (in negativo) sulle carriere di due canottiere che sembravano poter cullare ambizioni importanti a Rio.
Niente da fare neppure per il doppio senior di Giada Colombo e Laura Schiavone, mai davvero in corsa per la qualificazione ed alla fine quarte dietro Repubblica Ceca, Danimarca e Finlandia.
Bocciato senza appello il quattro di coppia di Giacomo Gentili, Alessio Sartori, Luca Rambaldi e Francesco Cardaioli, ultimo e staccato sin dall’inizio nella regata che ha visto Russia e Canada prevalere su Nuova Zelanda e Stati Uniti. In quest’armo di grande tradizione per oltre due anni i tecnici hanno effettuato continui esperimenti, senza tuttavia riuscire mai a trovare l’equipaggio ideale.
Alle prossime Olimpiadi, dunque, l’Italia sarà presente con sei equipaggi (2 e 4 senza, doppio senior, doppio pl, 4 senza pl e due senza femminile), uno in meno rispetto a Londra 2012 (all’appello manca il quattro di coppia). E’ chiaro che la qualificazione dell’otto, per storia e prestigio, avrebbe fornito tutt’altra caratura ad una spedizione tricolore che, oggettivamente, sembra poter cullare reali sogni di medaglia solo con il 4 senza campione del mondo in carica.
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federico.militello@oasport.it
Foto: Pier Colombo
Luca46
24 Maggio 2016 at 21:02
E’ un vero peccato sia per l’otto che per il doppio pesi leggeri. Comunque non è tutto da buttare e speriamo che con gli equipaggi presenti ci possiamo divertire. Purtroppo per chi ha visto gareggiare gli Abbagnale c’è sempre la speranza di poter rivedere un equipaggio di un certo calibro. Certo è che le leggende non si trovano per strada però mi sembra di poter dire che spesso in Italia si vive all’ombra dei fenomeni e non si riesce a gestire bene il dopo. Non mi riferisco solo agli Abbagnale ed al canottaggio ma anche nello sci con Tomba e Compagnoni, nel Tennis stiamo vedendo la stessa cosa.