Canottaggio

Canottaggio, qualificazioni Rio 2016: la Polonia di De Capua beffa l’otto, flop quattro di coppia

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Quei 36 centesimi pesano parecchio sul bilancio del canottaggio italiano che si prepara ad affrontare le Olimpiadi di Rio de Janeiro. La qualificazione dell’otto di Matteo Stefanini, Fabio Infimo, Mario Paonessa, Pierpaolo Frattini, Giovanni Abagnale, Simone Venier, Luca Agamennoni, Domenico Montrone, tim. Enrico D’Aniello era uno degli obiettivi principali messi in evidenza dal duo La Mura-Abbagnale dopo essere tornati alla guida del remo tricolore.

Nonostante la storica finale iridata nella rassegna iridata 2015 e altri buoni risultati ottenuti in Coppa del mondo, il progetto azzurro si è tuttavia arenato a Lucerna, beffato da quella Polonia battuta nettamente qualche settimana fa a Varese. Sorpasso targato Beppe De Capua, l’ex ct azzurro che con il suo lavoro ha permesso all’ammiraglia biancorossa di prendere parte alla quarta rassegna a cinque cerchi consecutiva (la settima complessiva). Rimane quella di Atene 2004 invece l’ultima presenza del bel paese, capace di salire sul podio in tre occasioni: nel 1936 e 1932 (argento) e 1924 (bronzo).

QUATTRO DI COPPIA FLOP Proprio per il palmarés decisamente più ricco, la delusione più grande rimane tuttavia il quattro di coppia, barca simbolo che non mancava l’appuntamento olimpico da Mosca 1980. Disastrosa la prova di Alessio Sartori, Luca Rambaldi, Giacomo Gentili e Francesco Cardaioli, staccati di dieci secondi dalle rivali Russia e Canada e partecipi di una crisi senza fine che ha visto in questi anni alternarsi diversi vogatori di livello senza però trovare la quadratura del cerchio.

DONNE PRESENTI Chi esce rinforzato da Lucerna è il due senza di Sara Bertolasi e Alessandra Patelli. Terza piazza alle spalle di Spagna e Cina e compito eseguito alla perfezione per le due azzurre che qualificano la barca come era avvenuto per Londra 2012, quando la ventottenne cresciuta alla Canottieri Varese gareggiò insieme a Claudia Wurzel. Prima edizione a cinque cerchi invece per la veneta Alessandra Patelli.

Niente da fare invece per i doppi senior e pesi leggeri. Coppia in crescita ma non abbastanza per impensierire Repubblica Ceca e Danimarca, Laura Schiavone e Giada Colombo si sono comunque distinte per un approccio di gara coraggioso. Meritano un applauso per averci provato sino alla fine anche Elisabetta Sancassani e Laura Milani, arrivate a poco meno di un secondo e mezzo da quel biglietto che sino a due anni fa sembrava scontato. I vari problemi di natura fisica e le prestazioni non all’altezza degli ultimi mesi non facevano tuttavia presagire niente di buono per il binomio delle Fiamme Gialle che non riesce a succedere a Lisa BertiniMartina Orzan, quarte ad Atlanta 1996.

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francesco.drago@oasport.it

 

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