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Ciclismo

Come sta Vincenzo Nibali? Tattica sbagliata e condizione non ottimale. Ma sulle Dolomiti…

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21 secondi da Tom Dumoulin, 14 da Esteban Chaves e 7 da Alejandro Valverde. Vincenzo Nibali esce bocciato dal primo vero esame del Giro d’Italia 2016.

La domanda sorge spontanea: come sta davvero il siciliano? C’è da preoccuparsi? Di sicuro la condizione, ad oggi, non è quella che lo Squalo avrebbe voluto. Il 31enne siciliano già al Giro del Trentino ed alla successiva Liegi-Bastogne-Liegi aveva palesato una scarsa forma che lo aveva preoccupato, anche se la squadra era tranquilla: “Sarà pronto per il Giro“, affermava il fidato preparatore Paolo Slongo.

Nell’avvio di questa corsa rosa il capitano dell’Astana ha interpretato le prime cinque frazioni in assoluta sicurezza, disputando una buona cronometro iniziale in Olanda e mantenendosi sempre nelle parti alte del gruppo. Dentro di sé, tuttavia, probabilmente aspettava con ansia la giornata odierna per capire se le brutte sensazioni del Trentino fossero davvero scomparse.

Nibali ha messo la squadra a tirare all’imbocco della salita di Roccaraso, poi ha fatto partire il danese Jakub Fuglsang che, supponiamo, sarebbe dovuto servire da appoggio in seguito all’attacco del siciliano, poi effettivamente avvenuto. A posteriori, una tattica che si è rivelata totalmente errata. Quando ha provato ad evadere dal gruppo, il vincitore del Tour de France 2014 è andato quasi subito fuori giri, prestando il fianco alle reazioni dei rivali che non è riuscito a contrastare. L’italiano si è prodotto in un’azione che non poteva permettersi. Con una condizione fisica come quella attuale una condotta attendista avrebbe forse consentito di limitare maggiormente i danni. Nibali ha voluto testarsi per spazzare via i dubbi, con il risultato di accrescerli ulteriormente

La situazione, ad ogni modo, non è ancora compromessa. Certo, lo Squalo a questo punto deve temere un Dumoulin che viaggia sulle ali dell’entusiasmo: l’olandese, tra sabato (Alpe di Toti) e, soprattutto, domenica (cronometro Chianti-Chianti) può guadagnare ancora diversi secondi e magari presentarsi sulle grandi montagne con quasi 3 minuti di vantaggio sul siciliano. A quel punto sarebbe tutt’altro che semplice strappare la maglia rosa di dosso al passista-scalatore dei Paesi Bassi.

Molto, se non tutto, dipenderà da Nibali. Quello visto oggi, non può vincere il Giro d’Italia. Viene in soccorso, tuttavia, un precedente: al Tour de France dello scorso anno l’azzurro iniziò malissimo, salvo trovare una condizione eccellente nell’ultima settimana che lo riportò a ridosso del podio. Sulle Dolomiti rivedremo il vero Nibali? Per il momento è solo un auspicio in un presente intriso di inquietudini.

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federico.militello@oasport.it

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