Ciclismo
Esteban Chaves: il sorriso che ha stregato il Giro d’Italia. E adesso può vincere
Fa quasi notizia vedere Esteban Chaves in seconda posizione all’inizio dell’ultima settimana di Giro d’Italia. E fa notizia perché fino ad ora è sembrato essere tra i più forti, se non il più forte, in tutte le salite affrontate.
Nelle prime quindici tappe il colombiano dell’Orica-GreenEDGE non ha mai perso una pedalata. Il ritardo accumulato fino ad ora è cresciuto nelle due prove a cronometro, esercizio nel quale, nonostante possa limare diversi difetti, pagherà sempre dazio rispetto ad altri corridori a causa della sua corporatura. Ad inizio Giro, oltre le già citate crono, i due grandi punti interrogativi su Chaves riguardavano la tenuta nei tapponi classici del Giro e la tenuta nella terza settimana: superato agilmente il primo ostacolo con la vittoria a Crovara (210 chilometri e oltre 5000 metri di dislivello) ora deve fugare anche la seconda perplessità.
Difficile, se non impossibile, dire come reagirà il suo fisico. Non si è mai trovato in una situazione di questo tipo, a giocarsi la maglia rosa in una corsa estenuante sin dalle prime giornate in Olanda e che sta sfociando in una lotta senza esclusione di colpi sulle Alpi fino a Torino. Da qui a domenica i valori in campo potrebbero cambiare e le crisi, per lui come per gli avversari, sono dietro l’angolo.
Lo sviluppo tattico della gara potrebbe giocare a suo favore, in quanto Steven Kruijswuijk sarà chiamato a gestire la corsa con una squadra (la LottoNL-Jumbo) sulla carta inadatta a scortarlo fino a Torino. Solo negli ultimi giorni ha trovato un buon punto d’appoggio in Enrico Battaglin ma se l’Astana e la Movistar dovessero provare ad attaccare da lontano, anche solo alzando il ritmo, potrebbe lasciare da solo il proprio capitano.
Sfruttando questa situazione e provando a giocare le proprie carte in maniera astuta, Chaves potrebbe godersi quasi da spettatore il duello tra Kruijswijk, Nibali e Valverde che per un motivo o per l’altro saranno chiamati ad attaccare o difendersi in prima persona. Il colombiano potrebbe così risparmiare energie utili per eventuali stoccate negli ultimi 5 chilometri della tappa. Attacchi che trovano un senso se il colombiano dovesse riuscire ad arrivare più fresco degli altri nelle fasi finali di corsa per andare a guadagnare 20, 30 o 40 secondi ogni giorno per diminuire il distacco dalla maglia rosa prima della resa dei conti finale nella frazione con arrivo a Sant’Anna di Vinadio.
Fino ad ora il suo Giro è stato perfetto e anche nella cronoscalata ha destato ottime sensazioni staccando un tempo addirittura migliore di Kruijswijk nella seconda parte della salita. Da qui a vincere, e sfoggiare il sorriso che sta conquistando tutto il mondo del ciclismo anche a Torino, la strada è lunga ma Esteban Chaves è ormai pronto compiere il definitivo salto di qualità.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Comunicato Stampa Rcs Sport