Formula 1
F1, GP Russia 2016: Ferrari poco fortunata ma aggiornamenti ed affidabilità non convincono
L’International Circuit di Sochi doveva essere il luogo della rivalsa ferrarista dopo le sventure dei GP precedenti, conditi da problemi di affidabilità ed incidenti al via. La Scuderia di Maranello attendeva con ansia il weekend russo avendo messo sul piatto, nonostante le smentite di Maurizio Arrivabene (Team Principal della Rossa), aggiornamenti riguardanti la power unit e l’aerodinamica (nuova ala anteriore). Migliorie che però non hanno dato i risultati sperati sia per cattiva sorte e sia per updates poco convincenti ai fini della prestazioni nel confronto diretto con Mercedes. Lo si era capito già dal venerdì che anche in Russia si sarebbe dovuto remare controcorrente. Lo stop di Sebastian Vettel per problemi elettrici ereditati dall’incidente al via della Cina nel corso delle prove libere, costringendo il team alla sostituzione del cambio con una penalizzazione di 5 posizioni in griglia, è stato solo il primo di una lunga serie di episodi negativi. L’asfalto russo, infatti, si è rivelato indigesto per le caratteristiche della Ferrari. Poco abrasivo e con temperature basse, la tracciatura ideata dall’ormai famoso architetto Hermann Tilke ha esaltato invece le qualità della W07 Hybrid di Stoccarda che, lungo le curve di medio-alto carico di Sochi, ha scavato un solco incolmabile rispetto alla concorrenza. Nico Rosberg sembrava il Capitano Kirk dell’Enterprise e la quarta vittoria in altrettante gare conferma che le frecce d’argento hanno ancora un notevole vantaggio.
Una vittoria mai in discussione agevolata dalle problematiche del compagno di squadra Lewis Hamilton, “Calimero” di questo inizio di stagione, e dalle traversie del Cavallino Rampante. Al di là di un Raikkonen a podio ma poco lucido sia in qualifica (terzo nonostante un Hamilton fermo nel Q3) che nei primi giri, dopo l’uscita della Safety Car per i sorpassi subiti da Valtteri Bottas e dallo stesso campione del mondo in carica, il team di Maranello ha dovuto annotare il secondo ritiro dell’annata di Vettel a causa dell’imprudenza, usando un eufemismo, di Daniil Kvyat. Il pilota di casa, forse anche un po’ condizionato dalle voci di mercato che riguardano il proprio sedile, ha tamponato in ben due occasioni il ferrarista, buttandolo letteralmente fuori in curva 3 e condizionando la sua gara e quella del suo compagno di squadra Daniel Ricciardo, coinvolto suo malgrado nella carambola citata. Un vero disastro per il buon Daniil ma anche per Seb che, confidente di poter fare molto bene con tanta benzina a bordo, ha visto sfumare i sogni di gloria dopo pochi secondi. La classifica ora recita impietosa: 67 punti di ritardo dal dominatore Rosberg ed una SF16-H che, a quanto pare, non riesce ad essere così prestazionale come ci si sarebbe aspettati. I propositi di vittoria del Presidente Sergio Marchionne appaiono sempre di più come un miraggio in un contesto poco fortunato e non all’altezza dei forti avversari.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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