Formula 1

F1: il limite atavico delle qualifiche e il rischio di un nuovo fallimento per la Ferrari

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Il sesto appuntamento del Mondiale di F1, a Montecarlo, lascia tanto amaro in bocca alla Ferrari. In quarta posizione con Sebastian Vettel e non al traguardo con Kimi Raikkonen, per un errore del finlandese che è andato contro le protezioni nelle prime fasi di corsa, la Rossa è per l’ennesima volta a chiedersi il perchè di questa nuova debacle che l’ha vista terminare non solo alle spalle della Red Bull di Daniel Ricciardo ma anche della Force India di Sergio Perez. Certo, la gara di Monaco è stata molto particolare, decisa da episodi, però rimane un risultato non certo soddisfacente per le mire del Cavallino Rampante. Facendo un confronto, tra i punti ottenuti dopo il GP del Principato, l’anno scorso, e quelli incamerati al momento, c’è un dato chiaro: la Scuderia di Maranello ha ottenuto meno, totalizzando un numero di ritiri superiore ed ora dovendosi guardare da una RB in crescita esponenziale.

SITUAZIONE 2015 DOPO GP MONACO

1 LEWIS HAMILTON GBR MERCEDES 126
2 NICO ROSBERG GER MERCEDES 116
3 SEBASTIAN VETTEL GER FERRARI 98
4 KIMI RÄIKKÖNEN FIN FERRARI
1 MERCEDES 242
2 FERRARI 158

 

SITUAZIONE 2016 DOPO GP MONACO

1 NICO ROSBERG GER MERCEDES 106
2 LEWIS HAMILTON GBR MERCEDES 82
3 DANIEL RICCIARDO AUS RED BULL RACING 66
4 KIMI RÄIKKÖNEN FIN FERRARI 61
5 SEBASTIAN VETTEL GER FERRARI 60
1 MERCEDES 188
2 FERRARI 121

I numeri non mentono e dicono che, al momento, gli obiettivi che la SF16-H si era posta non sono stati centrati. Si va incontro ad un nuovo fallimento? Quali sono le cause?

Difficile rispondere in modo chiaro, perchè essendo solo al sesto round del campionato non possiamo avere tutti gli elementi per poter appurare con certezza i mali della Rossa. Tuttavia le motivazioni che possiamo individuale sono le seguenti:

PUNTO 1: La problematica atavica della qualifica

Si sperava che con cambio nello schema delle sospensioni, da pull-rod a push-rod, la Ferrari riuscisse finalmente a portare in temperatura gli pneumatici massimizzando la prestazione nell’ora di qualifica oltre che in gara. Sfortunatamente anche sul modello 2016 i problemi sembrano essere sempre i soliti e la causa, in questo caso, sono ignote. “Il vero problema su cui dovremo lavorare da qui in avanti invece sono le qualifiche. I nostri mali vengono tutti da lì. Dobbiamo capire perché nelle prime due fasi riusciamo a segnare tempi da vertice e nell’ultima no. Probabilmente non siamo capaci di individuare la finestra operative delle gomme. Ad ogni modo in Canada, su una pista totalmente diversa, porteremo delle novità. Staremo quindi a vedere se ci sarà un effettivo miglioramento” – le parole di Maurizio Arrivabene, dopo il risultato di Montecarlo che confermano le difficoltà della vettura. Delle criticità che poi si riverberano inevitabilmente in gara non riuscendo ad esprimere il potenziale vero della macchina. In corsa, il Cavallino Rampante, ancora una volta, ha dimostrato di essere all’altezza delle competitors, girando su tempi anche più veloci, come continuità, e rendendo ancor più amara la quarta piazza di Vettel

Fonte f1fanatic.co.uk

Come si può notare da questo grafico, i riscontri cronometrici della Rossa, rapportati alla Mercedes sono stati estremamente consistenti dal 40esimo giro in avanti, quando appunto la pista si è asciugata. Ciò è confermato anche dalla visione dei migliori crono in corsa, laddove la SF16-H di Seb è seconda a 66 millesimi da Lewis Hamilton (il vincitore).

TOP 10 DEI MIGLIORI CRONO OTTENUTI IN GARA NEL GP DI MONACO

Rank Driver Car Fastest lap Gap On lap
1 Lewis Hamilton Mercedes 1’17.939 71
2 Sebastian Vettel Ferrari 1’18.005 0.066 62
3 Daniel Ricciardo Red Bull-TAG Heuer 1’18.294 0.355 67
4 Sergio Perez Force India-Mercedes 1’18.446 0.507 64
5 Carlos Sainz Jnr Toro Rosso-Ferrari 1’18.519 0.580 70
6 Nico Rosberg Mercedes 1’18.763 0.824 74
7 Esteban Gutierrez Haas-Ferrari 1’19.131 1.192 69
8 Fernando Alonso McLaren-Honda 1’19.170 1.231 72
9 Felipe Massa Williams-Mercedes 1’19.213 1.274 69
10 Valtteri Bottas Williams-Mercedes 1’19.223 1.284 66

Statistiche che fanno comprendere dove il Team debba intervenire, nel più breve tempo possibile, perché le mire mondiali si stanno sempre più ridimensionando.

PUNTO 2: La politica degli annunci

In un contesto già estremamente teso, i continui rilanci da parte della massima autorità in Ferrari, vale a dire Sergio Marchionne, sembrano ottenere dei risultati non soddisfacenti. Le migliore richieste dal manager italo-canadese, forse, stanno generando eccessiva smania e confusione in squadra. La vettura di quest’anno, rivoluzionaria in ben cinque aree, è stata probabilmente un rischio troppo grande che sta presentando in conto ai tecnici di Maranello. Una monoposto troppo sensibile ai mutamenti di set-up, secondo alcune indiscrezioni del paddock, rende difficile comprendere, attualmente, come sfruttarla specie nell’ora di qualifiche. Che l’ossessione di recuperare in fretta, per obiettivi troppo ambiziosi, sta portando ad un pericoloso effetto “boomerang”? Vedremo la pista cosa ci dirà ma senz’altro la politica degli annunci non favorisce la serenità di un gruppo di lavoro.

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