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Ginnastica, Europei 2016 – Italia “nuova” e giovane all’arrembaggio: sognare a Berna per volare a Rio

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Sarà un’Italia giovane e “nuova” quella che andrà alla caccia degli Europei 2016 di ginnastica artistica femminile. Una Nazionale composta da cinque ragazze nate tutte tra il 1997 e il 2000: sembra di essere tornati indietro di quattro anni quando tre di queste ginnaste (Mariani, Meneghini, Mori) strabiliarono nella rassegna continentale juniores conquistando uno storico argento a squadre prima dell’apoteosi messa in scena da Enus nel concorso generale individuale.

Erano forti un quadriennio fa, lo sono anche ora quando si stanno giocando un body azzurro per le Olimpiadi 2016, ormai distanti solo due mesi: Rio non è mai stata così vicina alla Post Finance Arena di Berna dove da settimana prossimo (quasi) tutto il meglio del Vecchio Continente si riunirà per la consueta battaglia alle medaglie.

Vanessa Ferrari, Carlotta Ferlito, Erika Fasana sono rimaste a casa, per recuperare definitivamente il proprio stato di forma. Una scelta corretta visto che mancano una settantina di giorni all’appuntamento clou della stagione, anche se sarebbe piaciuto vedere le nostre tre big all’opera in preparazione a quell’evento. Dovranno essere operative a inizio luglio in occasione dei Campionati Italiani Assoluti, altrimenti l’aereo per il Brasile sarà sempre più un miraggio.

 

Dietro alle nostre tre principali stelle, le altre ragazze si confermano ad altissimo livello. Mori, Meneghini e Mariani hanno disputato anche l’ultimo Mondiale (Lara addirittura le ultime due rassegne iridate). Nulla di nuovo sotto il sole, le loro capacità si conoscono già da tempo, ma questa volta avranno sulle proprie spalle la responsabilità dell’intera Nazionale perché davanti a loro non ci saranno le solite veterane che siamo ormai abituati da vedere da tanto tempo.

Rizzelli torna su un palcoscenico internazionale dopo l’operazione dello scorso autunno e quel dannato infortunio in allenamento che le ha impedito di prendere parte ai Mondiali. Debutto assoluto invece per Sofia Busato, al primo anno da senior e subito pronta per vestire l’azzurro.

Un quintetto giovane, coeso, di buona fattura che potrebbe togliersi delle soddisfazioni in terra svizzera. Saranno delle gare che potranno fungere anche da ballottaggio per decidere chi parteciperà alle Olimpiadi.

La squadra può e deve puntare a un podio che manca dal bronzo di Bruxelles 2012, riscattandosi dalla brutta performance di Sòfia 2014 (unico incidente di percorso in un bel quadriennio). Russia e Gran Bretagna sembrano di categoria superiore, ma dietro sembra esserci il vuoto: la Romania è in crisi nera priva di Iordache e Bulimar, la Germania si presenta con la formazione B, la Francia e il Belgio sono temibili ma non devono farci paura.

Poi occhi puntati sulla trave di Elisa Meneghini, sulle parallele di Enus Mariani e Martina Rizzelli, sulla prova di Lara Mori e sul volteggio di Sofia Busato (non dovrebbe però avere il secondo salto). Qualche Finale di Specialità è alla nostra portata.

 

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