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Ciclismo
Giro d’Italia 2016: Dumoulin, inizio perfetto. Nibali c’è, Landa insegue
Anche sognando, Tom Dumoulin non avrebbe potuto iniziare in modo migliore il Giro d’Italia 2016: vittoria nella cronometro di Apeldoorn, davanti al suo pubblico olandese, e prima Maglia rosa nella 99esima edizione della corsa targata RCS Sport.
Complici anche le condizioni di salute di Fabian Cancellara, l’olandese della Giant-Alpecin ha fatto valere la legge del più forte, contrastato solo dal sorprendente olandese Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo) che ha chiuso la prova a pochi centesimi dal vincitore, rischiando di rompere le uova nel paniere al pubblico accorso sui 10 chilometri di percorso.
In ottica classifica generale, Dumoulin ha iniziato con il piede giusto. Fino ad ora ha sempre dichiarato di non puntare realmente al primato in classifica, ma dopo quanto fatto vedere alla Vuelta a España dello scorso anno è facile possa farsi prendere la mano: d’altra parte, nonostante le tante salite avrà a disposizione altri 50 chilometri contro il tempo.
Sorrisi in casa Astana per un Vincenzo Nibali che, escludendo lo stesso Dumoulin, ha preso vantaggio, per quanto leggero, su tutti i diretti avversari per la Rosa. Una prova importante, più che per il margine temporale per il morale: arrivato a questo Giro con tanti dubbi date le scarse prestazioni dell’ultimo periodo, lo Squalo ha azzannato la prima cronometro con un piglio deciso sin dalle prime pedalate. Un messaggio a tutti e in primis a se stesso: la gamba gira e da qui a Torino la condizione non può che crescere.
Si è difeso bene Alejandro Valverde (Movistar), meglio delle aspettative invece Esteban Chaves (Orica-GreenEDGE). Anche per loro, l’esordio è stato positivo in particolare per il colombiano ben più avanti di quanto fosse lecito aspettarsi.
Si leccano già le prime ferite Rafal Majka (Tinkoff) e Mikel Landa (Team Sky). Secondo i favori del pronostico erano destinati a perdere secondi rispetto ai diretti avversari e per quanto il Giro sia lungo questi segnali non possono essere trascurati con una cronometro come quella del Chianti ad attendere gli atleti. I 20” che li separano da Nibali possono tranquillamente essere recuperati ma sopratutto l’iberico, che nelle ultime settimane sembrava volare, potrebbe avere qualche dubbio in più in vista delle prossime tre settimane di battaglia su due ruote.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Pier Colombo