Ciclismo
Giro d’Italia 2016: le pagelle. Nibali e Scarponi da 10, sfortuna per Kruijswijk
Una tappa che resterà sicuramente nella storia di questo Giro d’Italia. Partenza da Pinerolo, arrivo a Risoul, con di mezzo la Cima Coppi della corsa rosa, il Colle dell’Agnello. Tanta salita, ma anche la discesa a farla da padrone, con le cadute di Zakarin e, soprattutto, Kruijswijk a sconvolgere la situazione. Rinasce Vincenzo Nibali, vola in vetta Esteban Chaves. Riviviamo la frazione con le pagelle dei protagonisti.
Vincenzo Nibali, voto 10: due settimane e mezza non al top, ma il campione si vede nel momento più importante. Paga la prima accelerazione sul Colle dell’Agnello, perde una decina di metri dalla Maglia Rosa, ma poi rientra con passo regolare. La seconda sparata di Chaves però non gli fa male, anzi, lo Squalo carbura e addirittura fa il ritmo, in salita e in discesa. Dopo la caduta di Kruijswijk è la squadra che fa la differenza, con l’aiuto di Scarponi, che lo accompagna fino ai 9 dall’arrivo. Nell’amata Risoul, che lo aveva già visto protagonista in Maglia Gialla, si mette in proprio e stacca tutti, andandosi a prendere una splendida vittoria, riaprendo anche il discorso in chiave classifica generale. Le lacrime al traguardo parlano chiaro: Nibali è tornato e vuol far sognare ancora i tifosi italiani.
Mikel Nieve, voto 8: ancora una volta protagonista con una fuga da lontano. Di gran lunga il miglior corridore del Team Sky, nonostante non avesse preparato questa corsa. Non arriva il bis dopo la vittoria a Cividale del Friuli, ma a Risoul giunge secondo, battuto solo da un Nibali in formato monstre.
Esteban Chaves, voto 7,5: non sembra avere più la condizione splendida delle prime due settimane. Gli attacchi sul Colle dell’Agnello non fanno così male, poi, grazie alla sfortuna di Kruijswijk e all’aiuto di Plaza si ritrova davanti, pronto a chiudere addirittura il Giro. L’impresa non riesce, perché gli manca qualcosa in quel di Risoul, quando si stacca da Nibali. La Maglia Rosa però è sua, con 44” secondi di vantaggio da gestire domani. Si ritrova in una situazione inaspettata: è leader ad un giorno dal termine, che reazione avrà?
Diego Ulissi, voto 8: ancora Ulissi. Un Giro d’Italia super per il corridore della Lampre – Merida. Il quarto posto di oggi non resterà negli annali, come molto probabilmente non resterà negli annali il secondo/terzo posto nella classifica della Maglia Rossa, ma il toscano sta davvero stupendo tutti. E’ sempre nel vivo nella corsa, in ogni genere di tappa. Soffre la salita dura di Risoul, ma comunque si difende.
Michele Scarponi, voto 10: l’arma in più per Vincenzo Nibali. Va in fuga sin dai primi chilometri di gara, con l’intenzione di vincere la tappa. Sul Colle dell’Agnello si mette in proprio e stacca tutti i compagni di fuga, andandosi a prendere la Cima Coppi. Nella discesa successiva viene avvertito dell’attacco del suo capitano e non ci pensa su neanche un minuto: poteva dominare la frazione, ma si ferma e si mette a fare il suo lavoro per lo Squalo. Mai scelta fu più azzeccata: tappa per Nibali e classifica generale riaperta.
Alejandro Valverde, voto 6: le salite sopra i 2000 metri di altitudine non fanno per lui, lo ha sempre detto, e lo ribadisce oggi. Soffre sul Colle dell’Agnello, ma non crolla mai. Si difende e giunge a poco più di un minuto da Nibali. E’ ancora in lotta per il podio.
Steven Kruijswijk, voto 8: ne aveva anche oggi, ma la sfortuna si mette in mezzo al suo sogno di conquistare il Giro. Non soffre sul Colle dell’Agnello, resta in tranquillità sulle ruote di Nibali e Chaves, prima della clamorosa caduta sulla parete di neve in discesa. Non perde la calma, gestisce il tratto precedente a Risoul, mantenendo il distacco nell’ordine dei 2 minuti. In salita però le botte si fanno sentire e crolla (anche se non definitivamente). Da vedere le sue condizioni domani: importante sarebbe mantenere il podio, meritatissimo.
Team Lotto NL Jumbo, voto 3: la squadra si sgretola con l’accendersi della corsa. Non c’è nessuno né avanti e né poco dietro a Kruijswijk che possa aiutarlo dopo la caduta. Il capitano è costretto a fare tutto da solo e ne paga le conseguenze.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Valerio Origo