Ciclismo

Giro d’Italia 2016: Nibali, il periodo magico è finito? Vincenzo affonda, il 2014 è solo un ricordo

Pubblicato

il

La cronoscalata odierna, 10 chilometri e 800 metri all’Alpe di Siusi, potrebbe risultare uno snodo fondamentale nella carriera di Vincenzo Nibali: perché porrà le basi per la fine del progetto Slongo, il suo preparatore, oppure perché potrebbe essere l’antipasto di un’impresa da tramandare ai posteri con lo Squalo che, nella terza settimana, ribalterà un Giro che ora sembra chiuso in favore dell’olandese Steven Kruijswijk.

Partiamo dai numeri. Oggi Nibali ha pagato 2’10” dall’olandese in maglia rosa e il suo ritardo in classifica generale è schizzato a 2’51”. Tanto, troppo. E il salto della catena ad un paio di chilometri dal traguardo, che può essere quantificata in una perdita di circa 20”, non può essere una scusa né tantomeno una spiegazione del pessimo risultato ottenuto dal capitano dell’Astana in una prova sulla carta molto adatta alle sue caratteristiche.

Dopo l’entusiasmante cavalcata del 2014, quando Nibali ha vinto in scioltezza il Tour de France riscrivendo la storia e diventando uno dei sei atleti capaci di vincere tutte e tre le grandi corse a tappe, il siciliano non è più tornato sugli stessi livelli. E sopratutto la sua preparazione atletica ha spesso e volentieri lasciato dei dubbi. Se prima il messinese correva con ambizioni di vittoria da gennaio ad ottobre, la cura di Paolo Slongo, che certo l’ha portato alla maglia gialla, gli consente di essere competitivo un mese all’anno, limitandosi ad un ruolo di comparsa negli altri 8 mesi della stagione agonistica.

Il 2015 è stato l’anno dei salvataggi in extremis. Dopo una prima parte di stagione senza squilli, Nibali è arrivato al Tour ancora in palese ritardo di condizione, salutando ogni ipotesi di classifica già dalla prima tappa impegnativa a La Pierre Saint Martin. Fortunatamente la vittoria a La Toussuire e una buona rimonta fino alla quarta posizione nella generale hanno fatto propendere ad un semplice errore di valutazione. La seconda metà di stagione è stata costellata di vittorie sul territorio italiano (ma senza avversari di alto livello) ma il Mondiale è stato un ulteriore flop (conseguente ad una Vuelta finita dopo sole quattro tappe). Ancora una volta Nibali è riuscito a cambiare le carte in tavola vincendo il Lombardia e riportando l’Italia sul gradino più alto del podio in una Monumento 7 anni dopo l’ultimo successo di Cunego, una vittoria che ha nascosto ancora una volta un problema di fondo che sembra essere esploso in maniera definitiva proprio in questo Giro d’Italia.

Arrivato senza risultati al Giro d’Italia 2016, Nibali non ha mai realmente convinto nelle prime 14 tappe. La sua condizione, in linea teorica, doveva essere destinata a crescere ma oggi ha pagato dazio rispetto a tutti i rivali diretti, forse anche a causa delle fatiche di ieri che non è stato in grado di recuperare come suo solito. La condizione ideale, in un teatrino che rischia di sfociare in un riadattamento dell’opera teatrale “Aspettando Godot”, non arriva e il tempo, dato il ritardo in classifica, inizia a stringere. Se due stagioni fanno una prova, dal 2017 l’approccio di Vincenzo Nibali alle corse dovrebbe tornare ad essere quello del periodo dal 2011 al 2013, un corridore garibaldino e in grado di esprimersi ad alti livelli per tutta la stagione pur concentrando il picco di forma per un appuntamento prefissato.

L’alternativa potrebbe essere quella di un calo fisico dettato dall’età: professionista dal 2007, Nibali potrebbe aver superato di slancio il momento migliore della maturità fisica ed avvicinarsi ad un fisiologico quanto inatteso calo irreversibile. È difficile saperlo senza avere a disposizione dati certi e scientifici sulle sue prestazioni, ma la sensazione dell’ultimo Nibali, sperando che già da martedì possa smentirci e invertire tendenza come tante volte ha fatto in passato, è che difficilmente lo rivedremo ai livelli di quegli anni magici in cui si è permesso di vincere un Tour de France e un Giro d’Italia, sfiorando anche la Vuelta a España e correndo un Mondiale da assoluto protagonista a Firenze.

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

PHOTO CREDIT: ANSA – PERI – Comunicato Stampa Rcs Sport

1 Commento

  1. Luca46

    23 Maggio 2016 at 00:17

    Che Nibali fosse in ritardo di condizione lo si era visto nelle gare pre-giro. Si poteva però pensare che tutto era dovuto ad una finalizzazione per il giro. Sinceramente non so come possa ribaltare il giro perchè l’ho visto veramente legnoso nelle gambe. Tuttavia ogni giorno è buono per perdere il giro. Quello che sorprende non è tanto aver subito dall’olandese che palesava una condizione migliore quanto aver perso da Valverde quando sembrava dopo la tappa di ieri di poter contare su un Nibali in crescita.

    A questo punto le cose sono 2. O Nibali ha puntato alle olimpiadi pensando visto la lista dei partenti di poter vincere il giro pur non essendo al top oppure è l’inizio del crepuscolo almeno per i grandi giri. Resta comunque difficile da spiegare un crollo verticale a cronometro perchè appena 24 ore fa abbiamo visto un Nibali quantomeno discreto. Il Nibali del Tour avrebbe vinto questo giro con 15′ di vantaggio. Io sospetto anche che non gli giovi affato il clima che si è creato in squadra e la rivalità con Aru. Penso che l’anno prossimo vedremo un Nibali diverso.

    • ale sandro

      23 Maggio 2016 at 12:08

      Sono d’accordo con la prima delle tue due opzioni. Per me Nibali ha provato ad avere un condizione in crescendo ma più impostata per arrivare preparato al meglio per i Giochi. Poi è chiaro che trovando una certa resistenza e valore in Kruijswijck e Chaves, vengono meno delle certezze che pensava di avere.
      Da non sottovalutare il tratto da solo ad inseguire i due nella tappa di Corvara che invece han potuto contare sul reciproco aiuto ovviamente. Quando la condizione non è perfetta, con una cronoscalata il giorno successivo, anche uno sforzo apparentemente non troppo grande porta il rischio di saltare. Persino più di un Valverde che al solito va ad “onde” nei grandi giri. Comunque sarà interessante vedere soprattutto l’interpretazione della corsa, sia del duo italo spagnolo che da parte di Chaves, e come riuscirà a difendersi l’olandese che dovrà parare diversi colpi. Di spazio per fare qualcosa ce n’è ancora. Per la vittoria finale chiaramente Kruijswijck sembra meritare il primato in pieno finora.

      • Luca46

        24 Maggio 2016 at 21:17

        Vista la tappa di oggi devo dire che di questo giro non ci ho capito niente. Valverde va ad onde perchè non è un corridore da corse a tappe di 3 settimane. E’ un fenomeno che in quanto tale si presta a qualsiasi tipo gara. Gli avversari possiamo dirlo chiaramente non sono men che meno all’altezza del vero Nibali, però stanno bene e stanno anche correndo con raziocinio. Vista la tappa di oggi non si vede un Nibali in crescendo. La condizione non è adeguata a questo punto è chiaro. Partendo dal presupposto che per vincere questo Giro non c’era bisogno del miglior Nibali c’è da chiedersi se, come dice Gianluca, sia in fase calante per quanto riguarda corse di 3 settimane. C’è da dire che ha vinto Tour e Giro quindi inconsciamente potrebbe aver perso un po’ di fame. Basta poco per passare dall’olimpo ad una poco più che dignitosa prestazione. Lo abbiamo visto anche con la Juventus quest’anno. Oppure soffre il dualismo con Aru, mi sembra un Nibali molto nervoso e non so perchè. Ho l’impressione che dopo il Tour e con l’avvento di Aru si sia rotto qualcosa. Certo è che deve capire in fretta che tipo di corridore deve essere nei prossimi anni. Non c’è dubbio che è ancora più che valido per puntare a tapponi e corse di un giorno o una settimana.

        • ale sandro

          24 Maggio 2016 at 22:56

          Sì Valverde ha un talento che forse neanche lui sa quanto è grande , perciò anche se non ha le classiche caratteristiche dell’uomo da corse a tappe di 3 settimane, bisogna sempre fare attenzione perchè sa fare grandi tappe come quella di oggi. E infatti ho detto va “a onde” proprio per questo, ha giornate dove soffre ma non crolla del tutto e altre dove stacca quasi tutti gli altri, vincendosi la tappa.
          Con un rivale così e altri che comunque ,anche se non super, sono ottimi corridori ben preparati e validi in una corsa del genere, nonchè più giovani di qualche anno, è chiaro che se non si arriva proprio a posto o quasi del tutto con la condizione di forma , si prende paga. E specialmente questo avviene quando si va più in là con gli anni, sebbene Vincenzo non sia certo vecchissimo.
          Personalmente ritengo che il Giro di Lombardia vinto possa avergli scongiurato un cambio di maglia che paradossalmente gli sarebbe potuto giovare non poco, almeno per cambiare aria, vista la pesantezza di certe situazioni. Non credo che faccia fatica a trovare un progetto su misura per lui, nonostante l’età, per almeno due stagioni ancora.
          E’ un Giro strano, lo sta vincendo forse il corridore che per me,nonostante i due piazzamenti nei 10 alla corsa rosa in passato , rispetto ad altri che erano in ascesa , risultava meno vicino alla zona podio. Ma evidentemente è diventato molto più solido e con un salto di qualità importante, e non più solo il buonissimo fondista che avevamo visto nelle terze settimane.
          A meno di particolari retroscena legati a fantomatici problemi fisici, tra l’altro mi pare già smentiti, sono convinto che il problema di Nibali sia una condizione lontana da quella adeguata, anche considerando di “non spremersi” pensando ad altri obbiettivi.
          Qui entra in gioco la preparazione di Slongo, che se ha dato spesso e volentieri ottimi risultati, forse, come già ho sentito dire da alcuni addetti ai lavori, sarebbe il caso di rivedere in maniera eloquente. Non è detto che stroncare il calendario di gare di avvicinamento per l’altura, e starci un mese pieno, possa giovare nell’immediato, come forse hanno fatto in Astana.
          Può succedere di tutto, chi lo sa, ma non mi stupirei di vederlo in grande spolvero a fine Giugno inizi di Luglio.
          Poi è chiaro , uno che ha vinto tutto nelle tre settimane, che fa podio in 3 monumento su 5 vincendone una, potrebbe anche avere motivazioni differenti. Ecco perchè ,tornando a bomba, secondo me il vero obbiettivo stagionale è sempre stato Rio , a prescindere da cosa accadrà da qui ai prossimi due mesi, in bene o in male.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version