Ciclismo
Giro d’Italia 2016: Nizzolo eterno secondo? No, solo un mostro di costanza
Sarebbe facile, anche troppo, etichettare Giacomo Nizzolo come perdente. Effettivamente i piazzamenti sono tanti, specialmente al Giro d’Italia, e le vittorie latitano: con nove piazze d’onore all’attivo nella corsa rosa, non ha ancora trovato il primo successo parziale.
Lo scorso anno si impose con margine nella classifica della rossa, arrivata in scioltezza nonostante la mancanza di una vittoria di tappa. Un limite? Certo, ma Nizzolo può tramutarlo in una risorsa. Considerando le sue prestazioni, pare evidente che il suo punto di forza sia la costanza, la capacità di farsi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto per chiudere gli sprint nelle prime posizioni.
Fino ad ora, in carriera, gli è mancato lo spunto per mettere il copertoncino davanti a tutti gli altri, talvolta beffato anche da eventuali fughe in atto che gli hanno tolto la possibilità di esultare.
Il brianzolo, però, sembra reagire bene anche alle sconfitte nonostante siano ormai una costante e nel prossimo periodo, considerando anche la tappa di Torino, potrebbe provare a sbloccarsi e da lì fare il definitivo salto di qualità per vincere e convincere anche nelle corse più importanti. Le sue caratteristiche gli potrebbero consentire di essere competitivo nelle classiche (guarda a caso ha già ottenuto un secondo posto al Gp Plouay e alla Classica di Amburgo) meno impegnative e che si possono risolvere con uno sprint ristretto per arrivare, in futuro, ad essere competitivo anche alla Milano-Sanremo.
La costanza e la perseveranza pagano e Nizzolo ha sempre dimostrato di essere un lavoratore, pronto ad incassare e metabolizzare le sconfitte. Domani, tra le altre cose, il Giro d’Italia ripartirà da Muggiò, la cittadina dove è cresciuto. E dopo l’ennesima beffa il calore di amici e parenti potrebbe dargli quel qualcosa in più che gli potrebbe servire a Torino.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Valerio Origo