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Ciclismo
Giro d’Italia 2016: ti avevamo tanto aspettato, Diego
Il primo grande successo l’ha conquistato nel 2006: Campione del mondo Juniores. L’anno successivo si è ripetuto, conquistando ancora l’iride nella stessa categoria. La carriera di Diego Ulissi è nata sotto la stella dell’essere un predestinato. Oggi, a quasi 10 anni di distanza, potrebbe essere sbocciata in maniera definitiva.
Nel mezzo tanto, anche troppo. Ci sono stati momenti buoni e altri molto negativi, risultati e problemi dal punto di vista sportivo e personale. Dagli esordi tra i prof che hanno subito fatto intravedere quel talento che era apparso fulgido nelle categorie inferiori, alla squalifica dopo una positività al salbutamolo durante il Giro d’Italia 2014 nell’undicesima frazione. Un caso che ha fatto e che fa discutere che però ha tolto a Ulissi la possibilità di esprimersi nel migliore dei modi nella prima parte del 2015. Anche la seconda è stata pesantemente influenzata da un problema familiare e il toscano si è presentato a questo 2016 con tutti i dubbi e le incognite di una carriera che stentava a decollare nonostante la vittoria a Fiuggi di 12 mesi fa, una sorta di liberazione ma solamente parziale.
La tappa di oggi, con una spettacolare azione finalizzata negli ultimi 10 chilometri in maniera perfetta, è probabilmente la sua vittoria più bella. Ulissi ha avuto il coraggio di attaccare, di muoversi in prima persona e di comandare la squadra per portarlo nella miglior posizione possibile per giocarsi il risultato pieno.
Dopo le buone prove delle Classiche (tra i 10 sia all’Amstel Gold Race che alla Freccia Vallone) una vittoria che vale tanto nel presente ma vale tanto anche in ottica futura. La caratura del corridore è questa: capace di trovare l’azione buona, di andarsene in salita e di resistere al perentorio ritorno del gruppo con poco più di 15” da gestire in 8 chilometri.
Il successo di oggi è in qualche modo speciale perché non è arrivato in volata. Ulissi, fino ad ora, si era espresso molto bene in sprint ristretti, caratteristica che gli ha consentito di vincere corse esponendosi poco in prima persona. Da Praia a mare, dopo i tanti rinvii e le tante incertezze, può iniziare la seconda e vincente parte di carriera di un ragazzo che, a 27 anni, sembra aver trovato la sua dimensione e il suo posto nel mondo.
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gianluca.santo@oasport.it
PHOTO CREDIT: ANSA/LUCA ZENNARO – Comunicato Stampa Rcs Sport