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Ciclismo
Giro d’Italia 2016: una corsa che si potrebbe vincere in discesa?
In una corsa alla ricerca della perfezione e del dettaglio, il Giro d’Italia, una battaglia di 21 giorni tra salite e cronometro, potrebbe decidersi in discesa.
Complice, ovviamente, anche la presenza di Vincenzo Nibali tra i favoriti d’obbligo per la conquista della maglia rosa. Il siciliano dell’Astana, sin dai primi anni di carriera, ha dimostrato di avere ottime doti di guida, disegnando traiettorie coraggiose ma allo stesso tempo rimanendo sempre in controllo del mezzo, mettendo in difficoltà gli avversari.
Il Giro, arrivato alla 99esima edizione, presenterà diverse discese nelle fasi finali di tappa: difficile, se non impossibile, staccare gli avversari in discesa ma tra curve e tornanti un piccolo gap accumulato nelle fasi finali delle salite potrebbe ampliarsi fino ad arrivare a 30” o un minuto.
I due tapponi di questo Giro, la frazione dolomitica e la 20esima con arrivo a Sant’Anna di Vinadio, si prestano a soluzioni di questo genere. Discese a precedere il finale nelle fasi più calde e combattute della corsa. Allo stesso modo anche la 13esima, con traguardo a Cividale del Friuli: una giornata da non sottovalutare per la presenza di quattro salite impegnative e l’ultima discesa che si concluderà a soli 7 chilometri dall’arrivo.
Alejandro Valverde e Mikel Landa, principali avversari di Nibali, potrebbero rispondere in maniera diversa alle sollecitazioni dello squalo. L’atleta della Movistar è un ottimo discesista, quasi paragonabile all’azzurro, mentre il suo connazionale del Team Sky è ancora tutto da scoprire in queste vesti non avendo mai corso un grande giro da capitano. In ogni caso, non sembra in difficoltà quando la strada scende ma la sua azione potrebbe essere meno brillante che in salita. Un punto debole nelle sue difese che potrebbe mettere fine alle sue ambizioni di conquistare il Trofeo senza fine.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Ufficio Stampa RCS