Motocross
Motocross: Tony Cairoli ha smentito tutti. Ora il sogno iridato non è impossibile
Lo ammettiamo. Pensavamo ormai che Tony Cairoli, otto volte campione del mondo, dovesse fare i conti con il “nuovo che avanza” della MXGP, messo in difficoltà da centauri (Tim Gajser e Romain Febvre) in rampa di lancio nel corso dei primi round mondiali. Cairoli sembrava essere avviato sul viale del tramonto, per una moto che non assecondava le proprie esigenze di guida e degli avversari di altissimo profilo. Tuttavia, a Teutschenthal, è arrivata una doppietta che ha messo a tacere tutti. Il Tony rassegnato, quasi umiliato del Messico, è tornato ad essere la stella polare del Motocross iridato, riaprendo i giochi iridati e soprattutto dimostrando di essere ancora in grado di mettersi alle spalle chi, fino alla settimana prima, sembra invulnerabile.
Nessuno è imbattibile a questo mondo. E’ questo ciò che Cairoli ha voluto dire agli addetti ai lavori e le due manche vinte in terra di Germania sono frutto di tante cose: la voglia di continuare a lottare, una forma fisica crescente ed il materiale nuovo che sulla sua KTM 450 si è rivelato vincente. Aspetti decisivi nel successo del GP menzionato, confermati dalle sue stesse parole, riportate su motocross.it: “Questo weekend le partenze sono state fantastiche e mi hanno aiutato molto: abbiamo ricevuto alcune parti nuove dall’Austra, che abbiamo testato in settimana e ora la moto va molto bene. Io non sono ancora al top della condizione ma mi ha aiutato molto avere una moto perfomante. Fin ora è stato difficile correre, sapendo di non poter rispondere agli attacchi dei miei rivali, perché non ne avevo la forza ma adesso so che gara dopo gara posso migliorare e abbiamo ancora delle cose nuove da provare, prima di andare ad Arco. La stagione è ancora molto lunga e il mio obiettivo è quello di lottare per il podio ad ogni gara, per tornare ai vertici. Non ho mai perso la fiducia nei miei mezzi, perché sapevo che essendo infortunato avrei dovuto guarire e soffrire prima di tornare al massimo e anche se il muscolo della mia spalla non è ancora ricresciuto a sufficienza sono ottimista. Sono anche consapevole che oggi la pista mi ha aiutato un po’, perché non era velocissima, anche se molto tecnica ma su piste più rapide potrebbe ancora essere un problema. Ringrazio il mio team per il lavoro fantastico fatto insieme e ora andiamo ad Arco dove non vedo l’ora di incontrare i miei sempre molto esigenti tifosi italiani”. In Trentino, dunque, su uno dei circuiti più tecnici del Mondiale, vedremo come il ritrovato Cairoli saprà comportarsi e se il sogno mondiale sarà sempre più concreto.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Foto di Piero Colombo