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MotoGP
MotoGP, GP Italia Mugello 2016: è sempre Valentino Rossi vs Jorge Lorenzo, in pista e fuori. Rischio corrida in Toscana?
Corrono entrambi per il team Movistar Yamaha MotoGP, ma uno è già promesso sposo Ducati, l’altro più che mai il simbolo prescelto per rappresentare nel mondo, a 360 gradi, la Casa dei Tre Diapason. Sul podio continuano ad ignorarsi, un po’ meno quando sono chiamati a rilasciare dichiarazioni davanti ai microfoni ufficiali: frecciatine e scimmiottamenti assortiti non sono certo mancati…
La caduta di Marquez a Le Mans li ha riavvicinati, in tutti i sensi, tranne in quello relativo ai rapporti interpersonali. Perché l’unica certezza contemporanea di uno sport imprevedibile come il motociclismo resta e resterà fino al ritiro del primo dei protagonisti sulla scena (temiamo Vale) il dualismo Rossi-Lorenzo. Troppo diversi, in pista e fuori, identico e non divisibile per due, invece, l’obiettivo: vincere.
È impossibile non aggiungere a questo dualismo infinito ulteriori motivi di interesse (leggasi pure tensione agonistica) alla vigilia del GP d’Italia, Autodromo Internazionale del Mugello. Qui, Valentino ha trionfato sette volte nella classe regina – ininterrottamente dal 2002 al 2008! – ma Jorge e compañeros HRC hanno imposto nelle ultime sei edizioni dell’atteso appuntamento toscano l’atipica Marcha Real (è uno dei pochi inni nazionali al mondo senza un testo ufficiale, poiché in passato ogni re ne modificava il testo, ndr).
Il maiorchino è a quota quattro vittorie MotoGP al Mugello ed è reduce dall’avvicendamento in testa alla classifica generale, in leggero anticipo rispetto al mortifero risveglio iridato dello scorso anno, quando il tavulliese resistette a lungo sul trono del Campionato grazie ad una prima metà di stagione stratosferica.
Il Dottore ha ricominciato a sentire profumo di alloro in Francia: Marquez è ora a +7, Lorenzo appena cinque gradini più su. Il primo GP italiano dell’anno potrebbe spingere il più “anziano” padrone di casa oltre ogni difficoltà, ma non oltre ogni rivalità. Come già detto, quelle sono oramai insormontabili, al pari del famoso Muro Giallo, all’occorrenza. Sarà corpo-a-corpo Yamaha? Chissà. Saranno scintille su scintille? Chissà. L’importante è non trascendere, il Mondiale MotoGP 2015 insegna…
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giuseppe.urbano@oasport.it