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MotoGP

Motomondiale: dopo Valentino e Marc, anche Luca Marini e Alex Marquez (Moto2) ai ferri corti…

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Lotta continua… Dopo la cinematografica “Guerra dei Roses”, arriva la motoristica “Guerra dei Rossi’s” con protagonisti maschili del sequel dell’opera prima andata in scena lo scorso anno, anziché Michael Douglas e Danny DeVito, il “fratellastro” di Valentino Rossi, Luca Marini, e il fratellino di Marc Marquez, Alex.

Al terzo giro del GP d’Italia, Alex ha infatti estromesso dai Giochi Luca il quale, in nome degli attualissimi principi decoubertiniani, ha accusato il colpo senza battere ciglio. Ma, intervistato a caldo, ha dimenticato il prossimo evento a Cinque Cerchi ed è sbottato: “Sono stato centrato e buttato giù, Marquez mi ha preso in pieno…”.

Sembrava finita lì, invece sul sito ufficiale del più piccolo dei Marquez è apparsa una dichiarazione che pressappoco recitava così: “Ad un certo punto ho deciso di attaccare Luca ma lui non solo ha chiuso solo la porta, ma anche il gas in un punto dove i piloti il gas non lo chiudono….”.

Apriti cielo. Marquez junior insinuava con quel “in un punto dove i piloti non chiudono il gas” che Marini fosse un pilota scadente…?! Così, in difesa dell’italiano sono scesi in pista i tifosi nostrani (lotta continua, appunto…) che hanno evidenziato come al Mugello il loro portacolori fosse stato sempre ampiamente davanti allo spagnolo. Luca è andato più forte in qualifica, decimo tempo contro quattordicesimo, e anche in gara, ergo, Alex lo ha centrato nel tentativo di superarlo, quindi Luca era davanti… Bah…

Ma non è finita qui e le “critiche” nei confronti dello spagnolo sono continuate. Il piccolo Marquez, iridato della Moto3 nel 2014 ma inconsistente lo scorso anno al debutto in Moto2 (14° posto finale), dovrebbe darsi una regolata e stare più attento, secondo i sostenitori di Marini. Prendendo esempio proprio da Luca, che alle chiacchiere preferisce (o preferirebbe…) far parlare il cronometro.

E se un po’ tutti i piloti pensassero più alla pista che al trash-talking…? E se i “tifosi” pensassero un po’ più a supportare sportivamente i loro beniamini che ad attaccare il “nemico”…?

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giuseppe.urbano@oasport.it

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