Nuoto
Nuoto, Europei 2016 – Batterie: Detti e staffette da medaglia, Toniato con il personale nei 100 rana
A Londra di aprono gli Europei di nuoto e, fin dall’incipit, non mancano le sorprese. Gabriele Detti entra agevolmente nella finale dei 400 sl (prima chance da medaglia per l’Italia) con il terzo miglior tempo – 3’47”18 – ma questa sera (ore 19, diretta su RaiSport 1 ed Eurosport 1) non troverà il favorito principale per l’oro, il britannico James Guy, eliminato con un pessimo 3’52”91 (27° crono complessivo). Guida il campione in carica serbo Velimir Stjepanovic, 3’46”72, ma il livornese, 3’43”97 agli Assoluti di Riccione, potrà senza dubbio competere per il successo. Una curiosità: i 400 sl aprirono il programma degli Europei anche a Berlino 2014 e a floppare furono il tedesco Paul Biedermann e il francese Yannick Agnel. Andrea Mitchell D’Arrigo vinse poi l’argento, Detti fu quarto.
A seguire tutto facile per la svedese Sarah Sjoestroem nei 50 delfino: 25”59 per entrare da leader già in semifinale. Elena Gemo è 11esima (26”46), Silvia Di Pietro 13esima (26”52), out Ilaria Bianchi (25esima, 27”14) che comunque punta ai 100. I big si coprono anche nei 100 dorso maschili: svetta il 19enne rumeno Robert Glinta (53”43, record europeo giovanile), Simone Sabbioni è sesto nel riepilogo dei 16 qualificati in 54”54 ma si mette alle spalle fuoriclasse del calibro del britannico Christoph Walker-Hebborn (10°, 54”94) e del francese Camille Lacourt (11°, 55”04). Ok anche Christopher Ciccarese, 14° in 55”14. L’obiettivo dichiarato del romagnolo è una medaglia: “Ma non sarà facile – dice in zona mista a RaiSport – perché siamo sempre a un Europeo con i migliori atleti del Vecchio Continente. Ci sarà da lottare a ogni turno“.
Record della manifestazione per l’ungherese Katinka Hosszu, autrice di un prevedibile assolo nei 400 misti conclusi in 4’30”97. La prima inseguitrice paga quasi sette secondi. Carlotta Toni cede solo a stile libero ma è quinta, con crono interessante (4’39”60) anche in proiezione pass olimpico. Finale centrata anche per Luisa Trombetti, ottava in 4’41”87 nonostante una prova a suo dire deludente (fece 4’35”5 a Riccione, per Rio servono cinque decimi in meno). Decima e triste Stefania Pirozzi (4’43”42), undicesima l’esordiente Sara Franceschi (4’44”28). Alla Iron Lady risponde poco dopo Adam Peaty, idolo di casa: 58”94 già in mattinata per mettere il punto esclamativo sulla corsa all’oro. Brillante Andrea Toniato, 1’00”41 (quinto) con personale e Brasile nel mirino, meno Fabio Scozzoli, nono in 1’01”13. “Sono soddisfatto – spiega il veneto – anche se il pass olimpico è ancora un po’ distante. Ma sono partito con il piede giusto“.
Il monologo della magiara continua nei 200 dorso (2’08”04) in cui Margherita Panziera, dopo le lacrime di Riccione, è agevolmente sesta in 2’11”45. Terzo invece Piero Codia nei 50 farfalla: 23”67. “Per migliorare nei 100 ho perso un po’ i 50, ma è meglio così”, rivela. In semifinale anche Matteo Rivolta, 10° in 24”06, mentre Giacomo Carini è 43° all’esordio con un bel personale (24”88) in una specialità poco sua (è più duecentista). 23” netto per l’ucraino che si allenava a Caserta, Andriy Govorov. Infine le staffette a stile: la 4×100 femminile (Erika Ferraioli, Aglaia Pezzato, Laura Letrari, Federica Pellegrini) è seconda in 3’39”21 tra Olanda e Danimarca, quella maschile (Luca Dotto 48”4 in prima frazione, Giuseppe Guttuso, Jonathan Boffa, Luca Leonardi) segue la Francia in 3’16”42. A suonare la carica è la solita Divina: “Oggi le staffette dovranno dimostrare molto, lotteremo per le medaglie“.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: LaPresse/Gian Mattia D’Alberto/ufficio stampa Arena Italia