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Nuoto, Europei Londra 2016. Il pagellone. Detti, Dotto e Pellegrini: le punte non tradiscono

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SIMONE SABBIONI 7: obiettivo finale centrato e domani sarà in vasca per la sua prima finale europea in lunga. Il confronto con Christou, uno da cui le ha prese anche a livello giovanile, però, non lo mette di buon umore. Il greco vola, Sabbioni meno anche se in finale può cambiare tutto. Ha detto di aver lavorato per gli Europei, l’impressione è che abbia qualcosa in meno rispetto a Riccione. Però lui c’è sempre.

CRISTOPHER CICCARESE 5.5: centra il passaggio in semifinale ma poi resta lontanissimo dai suoi migliori tempi con una gara dove non trova quasi mai il ritmo. Sui 200 può fare meglio ma c’è bisogno di un’accelerazione decisa per puntare a Rio.

ANDREA TONIATO 8: una delle sorprese in positivo della giornata. E’ lui, in modo indiscusso, ad oggi il numero uno della rana italiana e questo già basta a mettere un piede e mezzo sull’aereo per Rio. Parte benissimo con 1’00”41 al mattino, si peggiora (come da tradizione ma di pochissimo) al pomeriggio. Domani deve dimostrare di avere la solidità giusta e provare a dare l’assalto al minimo per le Olimpiadi che, visti i tempi dei rivali, potrebbe anche significare giocarsela per il podio.

FABIO SCOZZOLI 5: il cerchio si chiude. In quella vasca quattro anni fa erano apparsi i fantasmi e oggi gli stessi fantasmi lo hanno attanagliato dall’inizio alla fine di una doppia gara inspiegabile dal punto di vista tecnico e anche di temperamento. Fa bene i particolari (partenza, virata e subacquea) manca la nuotata, inefficace, strappata. Esce dalla finale per un centesimo perché quando una cosa può andar male, dice Murphy, stai sicuro che lo farà. Ha un mese per ritrovarsi e dimostrare quello che vale, altrimenti chiuderà il quadriennio senza gioie: non il modo migliore per entrare nella fase matura della carriera ma Magnini insegna che bisogna crederci sempre.

MARGHERITA PANZIERA 5: un errore imperdonabile, da principiante quale non è lei che ha già un mondiale (e che mondiale) alle spalle. Non vede le bandierine prima dell’ultima virata e si va a schiantare contro la piastra perdendo almeno un secondo e mezzo e la concentrazione. Esce di pochissimo da una finale che avrebbe potuta vederla protagonista e con fior fiore di avversarie provare il minimo per Rio. Giornata disastrosa da cui si deve sollevare in fretta.

MATTEO RIVOLTA 5.5: Va bene, i 50 non sono la sua gara però il Rivolta visto a Riccione era diverso, più combattivo. L’impressione è che non abbia preparato questo appuntamento e che per lui Londra sia solo un passaggio verso Rio. Ci sta ma sui 100 forse vedremo un Rivolta diverso.

PIERO CODIA 7.5: avrà anche tralasciato i 50 per dedicarsi alla distanza doppia ma se la gioca alla grande anche per una medaglia. L’importante è lasciarsi alle spalle l’emozione da finale e provare a migliorarsi ancora perché, Govorov a parte, gli altri non sembrano imprendibili e anche Proud viaggia su tempi alla portata dell’azzurro.

STEFANIA PIROZZI 5: preoccupa la prestazione non all’altezza della napoletana in chiave 4×200 stile libero e anche 200 farfalla. I 400 misti sono la gara più penalizzata nel suo complesso e variopinto programma però ancora una volta sembra fare fatica fisicamente. Rimandata ai prossimi giorni.

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