Nuoto
Nuoto. Europei Londra 2016. Il pagellone. Giornata trionfale: azzurri dieci e lode!
FEDERICA PELLEGRINI 9: la frazione della 4×200 è solo un brutto ricordo. Gestisce con grande autorità e apparentemente in scioltezza i primi due turni del 200 che domani la vede al via come favorita assieme alla Heemskerk, poi si scatena nella staffetta stampando un 52”91, miglior frazione di sempre lanciata, in chiusura della 4×100 stile libero mista e si va a prendere il terzo argento in staffetta della kermesse londinese a fianco del compagno Filippo Magnini.
LUCA DOTTO 9.5: finalmente oro. Gli mancava una grande vittoria per suggellare una carriera fatta finora di qualche acuto (Shanghai su tutti) ma anche di tante delusioni. Vince i 100 stile libero da dominatore, anche se non riesce ad avvicinare il record italiano e nemmeno il tempo fatto segnare in prima frazione della staffetta veloce. Sta bene, fisicamente e soprattutto di testa. E’ la quarta punta della Nazionale azzurra per Rio, ormai non ci sono più dubbi. E a confermare la continuità di rendimento piazza una bella seconda frazione nella 4×100 stile libero mista e contribuisce da protagonista alla conquista della medaglia d’argento.
FILIPPO MAGNINI 6: non basta la medaglia d’argento (la seconda di questo Europeo) a lenire la delusione per l’ennesima occasione mancata per far segnare il minimo per Rio. Ci prova, Magnini, con grande caparbietà ma gli manca il finale che gli ha fruttato tanti successi. E’ comunque, come atteggiamento e stato d’animo, in crescita rispetto a Riccione e due podi possono aiutare a ritrovare fiducia.
ERIKA FERRAIOLI 6.5: il suo lo fa, sempre. Però non strabilia in terza frazione della 4×100: 54”35 lanciato è un crono piuttosto normale per lei che perde contatto dall’Olanda e rischia anche di farsi staccare dalle francesi. C’è ancora da lavorare per preparare al meglio la campagna brasiliana.
MARTINA DE MEMME 6.5: è un’atleta ritrovata. Dopo Barcellona 2013 sembrava smarrita e invece qui si dimostra la seconda duecentista italiana alle spalle di Federica Pellegrini. Mica poco per una che un anno fa arrancava e che ha fatto scelte scomodissime per tornare ad andare forte. Il suo cammino si ferma in semifinale ma, in vista 4×200, è da tenere in considerazione, soprattutto se non ci sarà il salto di qualità delle altre.
ALICE MIZZAU 5: proprio non ci siamo. Conferma le difficoltà del giorno prima in staffetta e viene eliminata addirittura in batteria nella specialità che la dovrebbe vedere protagonista assoluta a livello europeo.
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GREGORIO PALTRINIERI 9: secondo oro in tre giorni. E’ il dominatore del mezzofondo europeo e, guardando i tempi di quest’anno, anche mondiale. Imposta la gara come piace a lui, imprimendo ritmi inarrivabili per tutti, Detti compreso, nella prima parte della gara e nel finale rischia anche un po’ perché gli ultimi 50 sono un vero calvario. Sfuma il record europeo ma arriva comunque il tempo di gran lunga migliore al mondo dell’anno e un altro oro da festeggiare con il compagno di ventura.
GABRIELE DETTI 8: ci prova a ribaltare un verdetto già scritto. Gli 800 sono sempre stati la sua gara, qualche volta ha anche battuto Greg su questa distanza. Non stavolta, però, perché il Paltrinieri di oggi è troppo forte. La chiusura, però, fa capire quali potenzialità possa avere il livornese in volata e a Rio la volata è una probabilità tutt’altro che remota per ottenere qualcosa di importante nelle gare più lunghe. Chiude la sua avventura nelle gare individuali con un oro e due argenti. Proiettato in un’altra dimensione.
ERICA MUSSO 5: anche per lei prova stile 4×200. Poco brillante, macchinosa, lontana dai suoi standard. Un Europeo in calando dato che la sua versione migliore si èp vista nelle batterie della staffetta ieri mattina. Fuori nettamente in batteria nella sua gara. Condizione da ritrovare al più presto.
SIMONA QUADARELLA 7: non ha bisogno di spremersi più di tanto per trovare un posto in finale in un 1500 stile libero poco frequentato. Strappa il quinto tempo e fare meglio in finale domani sarà difficile ma il suo primo Europeo si chiuderà comunque con due finali e come esordio non è niente male.
PIERO CODIA 7: non è il Codia di Riccione ma è più che plausibile. Non tutti i giorni si può fare un record italiano nei 100 farfalla. Tiene il ritmo di uno dei grandi della specialità, il polacco Czerniak in semifinale e chiude con un tempo più che accettabile. Non convince ancora fino in fondo nella gestione di gara anche perché si deve imporre di non passare troppo veloce. Margini di miglioramento ce ne sono anche se per una medaglia è molto difficile.
MATTEO RIVOLTA 6.5: non è il miglior Rivolta e si era già visto tra 50 e batterie. Un maestro nella subacquea e nella virata ma manca la brillantezza dei giorni migliori nella nuotata. Bravo a strappare il pass per la finale dove, al meglio, potrebbe dire la sua nella lotta per le medaglie. Non è tagliato fuori ma serve un mezzo miracolo.
CARLOTTA ZOFKOVA 6: non è la sua gara, non puyò esserlo un 50 con una partenza del genere ma riesce a superare un turno e in semifinale resta sulla linea della seconda fascia fino a pochi metri dal traguardo, strappando come non mai. Resta lontana dai suoi best ma strappa la sufficienza per la volontà.
ELENA GEMO 6.5: la miglior Gemo della settimana londinese. Peccato per quei centimetri in più della subacquea che le costano la squalifica. Lei in finale c’era andata e l’avrebbe anche meritato il posto nel palcoscenico più importante domani perché era piaciuta per determinazione e forza di volontà. Peccato.
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CRISTOPHER CICCARESE 7: il carattere non gli manca e anche una buona dose di classe che gli permette di disputare una semifinale all’altezza dei migliori e di qualificarsi con ampio margine per la finale della gara che sente più sua, i 200 dorso. E’ un combattente e dà l’impressione di essere in crescita di condizione (uno dei pochi) rispetto a Riccione. Per la medaglia è durissima ma a un buon piazzamento può aspirare.
LUCA MENCARINI 6.5: fino a metà gara tutto bene ma la sua proverbiale progressione nella seconda parte dove è finita? Sembra non riuscire a scatenare tutti i cavilli del motore e alla fine rischia addirittura di fallire l’ingresso in una finale che gli compete. Da rivedere la condotta di gara e una condizione che non sembra essere delle migliori.
ILARIA BIANCHI 8: a Berlino un centesimo, a Londra due. Alla emiliana non piace vincere facile e stavolta trova nella ungherese Szilagyi una inattesa rivale difficilissima da battere nella lotta per il bronzo. Deve superarsi, far segnare il secondo suo miglior tempo dopo Londra 2012 (il migliore ieri in semifinale) per concedere il bis sul terzo gradino del podio europeo. E’ un’esempio di caparbietà e i sorrisi di fine gara lasciano ben sperare in vista di Rio.
ANDREA TONIATO 7: si prende un’altra finale e potrebbe anche giocarsi qualcosa di importante, magari alle spalle dei due inglesi, pronti a prendersi ancora tutto nella rana veloce. Gara quasi perfetta fino a dcue metri dall’arrivo, poi rischia di compromettere tutto con una mezza bracciata finale che proprio non ci sta. Per fortuna non ci sono problemi e il risultato atteso arriva lo stesso.
FABIO SCOZZOLI 5.5: più dentro alla gara rispetto al 100 ma, sia chiaro, è ancora l’ombra dell’atleta che quattro anni fa era dominante a livello europeo. Lancia qualche segnale ma Rio al momento è lontanissima. Esce dalla finale per poco più di un decimo e chiude così un europeo da dimenticare al più presto, anche per via di un po’ di sfortuna.