Nuoto
Nuoto, Europei Londra 2016. Il pagellone: nel “Sabbioni day” brillano Codia e Toniato
SIMONE SABBIONI 8: “se non puoi vincere, cerca almeno di pareggiare” recita un antico proverbio calcistico. Eccoi, il Simone Sabbioni di Londra non poteva vincere ma l’atleta che ha cuore e determinazione riesce a strappare il risultato anche quando le cose non vanno al meglio. Quello conquistato dal riccionese è un terzo posto che vale doppio perché non si è arreso ad una situazione oggettivamente difficile. Nella mista mista riesce a migliorarsi ma non quanto vorrebbe (il livello di ieri forse è il suo reale) però il lancio è buono ed è l’unico a salire sul podio due volte oltre a Federica Pellegrini in queste prime due giornate di gare.
FEDERICA PELLEGRINI 8.5: è una leonessa e non ci sta a perdere nemmeno quando sembra impossibile. Lotta duramente con la specialista Hallsal e conferma di essere in gran forma. La velocità non le manca, questa è la prima certezza.
PIERO CODIA 7.5: avrebbe dovuto tirare giù 12 centesimi per agganciare quel bronzo che meritava nei 50 farfalla ma è in crescita e non sbaglia un colpo. Sale sul primo podio continentale in lunga grazie alla frazione a farfalla della mista mista dove si trova nell’insolita condizione di dover rimontare contro tutte rivali donne. Fa molto bene il suo dovere, O’Connor era inarrivabile.
MARTINA CARRARO 7.5: resta un secondo sopra ai tempi fatti segnare a Riccione che le sono valsi la qualificazione a Rio ma tanto basta per entrare in carrozza nella finale dei 100 rana con il terzo tempo. Brava anche a non farsi prendere dal panico nella frazione a rana della mista mista quando contro tutti rivali uomini vede sfilare dei treni al suo fianco. Domani proverà l’assalto al podio europeo, si può fare.
SILVIA DI PIETRO 6.5: non è la miglior Silvia Di Pietro, questo si è capito. Imposta una gara coraggiosa nella semifinale dei 100 stile e a un certo punto si guarda attorno scorgendo alle sue spalle Kromowidjojo e Sjostroem. Il tempo di accorgersi di tutto ciò che si trova a dover rincorrer. Tira fuori tutte le energie e strappa un ottavo posto che significa finale.
ERIKA FERRAIOLI 5.5: fa bene in batteria, poi in semifinale si spegne sul più bello, pagando forse anche le fatiche della giornata precedente in staffetta. Si costruisce l’opportunità di agganciare un’altra finale continentale su tempi non impossibili per lei ma nel finale le manca la brillantezza dei giorni migliori. Un’occasione gettata al vento.
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