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Nuoto, Europei Londra 2016. Il pagellone: nel “Sabbioni day” brillano Codia e Toniato

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DETTI Gabriele ITA gold medal London, Queen Elizabeth II Olympic Park Pool LEN 2016 European Aquatics Elite Championships Swimming Men's 400m freestyle final Day 08 16-05-2016 Photo Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto

ANDREA TONIATO 7.5: forse è entrato in un’altra dimensione e non può che essere soddisfatto della sua prova. Peccato per il quarto posto e per una rimonta che non riesce a portare a termine ma gareggia per la terza volta consecutiva sullo stesso livello (1’00”4), non sente la tensione da finale che spesso gli ha attanagliato le gambe in passato, è spavaldo e sfrontato al punto giusto per puntare al bersaglio grosso. I marziani là davanti sono inarrivabili ma i “terrestri” sono alla sua portata.

ARIANNA CASTIGLIONI 5.5: ha tutte le attenuanti del caso per via di una preparazione raffazzonata a causa dei malanni muscolari che l’hanno assillata per tanto tempo. Per tre quarti di gara è lì a combattere con le altre ma le manca qualcosa e si vede. Ha un mese di tempo per recuperare e tentare l’assalto a Rio. Il carattere non le manca.

FEDERICO TURRINI 7: non è la sua gara, non può essere al meglio fisicamente ma centra comunque una finale prestigiosa e, con l’assenza di Cseh, si possono anche aprire prospettive interessanti, anche se i primi della classe sembrano piuttosto lontani. Ci proverà, intanto ha centrato il primo obiettivo della kermesse londinese.

ANDREA MITCHELL D’ARRIGO 7: gareggia per due volte al limite del suo personale e va a prendersi una finale con il sesto tempo nei 200 stile libero. Buona notizia per la 4×200 e per il decollo di un atleta che ha ancora tanto da dare e che intanto si deve prendere Rio. Quale migliore occasione dellòa finale europea per provare a limare quei 4 decimi che mancano?

GREGORIO PALTRINIERI 9: con quale naturalezza stampa un 14’46” che metterebbe in crisi gran parte dei rivali mondiali su questa distanza. Scende in vasca rilassato, piazza le prime due vasche a tutta birra e poi mette il pace maker, fugando ogni dubbio su chi sia il favorito per la gara più lunga, qui e anche a Rio. Impeccabile

GABRIELE DETTI 8: non spreca troppe energie. Deve conquistare la finale e possibilmente restare vicino all’amico rivale Paltrinieri in corsia. Centra entrambi gli obiettivi con una facilità disarmante, come se avesse l’orologio in testa. E alla fine simula anche lo sprint battendo Micka.

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