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Nuoto
Nuoto, Europei Londra 2016: l’insaziabile Federica Pellegrini e un Gabriele Detti formato “Giorgio Lamberti”
Sono due i personaggi di questa penultima giornata degli Europei di Londra 2016 per il colori azzurri e sappiamo di non avere molta fantasia perchè vi parliamo di Federica Pellegrini e Gabriele Detti.
Partendo da Federica citiamo alcuni dei suoi numeri: 48esima medaglia internazionale in carriera, settima medaglia d’oro in una rassegna europea e quarto successo consecutivo nei campionati continentali nei 200 stile libero. Sono solo alcuni numeri della carriera di Federica Pellegrini legata ormai indissolubilmente alle 4 vasche e che anche nella giornata odierna hanno subito un nuovo aggiornamento. 200 metri che la fecero scoprire al mondo nella lontana Olimpiade di Atene 2004 e quell’argento all’età di 16 anni passando per l’oro sofferto di Pechino e i trionfi di Roma. Poi dal 2010, il sodalizio europeo, da Budapest, è iniziato e non si è mai più interrotto. Molte sono state le avversarie che si sono avvicendate ma lei ha sempre risposto presente, spinta da un’infinita voglia di gareggiare e vincere nelle specialità che sente più sua.
Londra, sede di questo Europeo, aveva in sè un qualcosa di oscuro, visto quanto accaduto 4 anni fa in quei Giochi Olimpici così negativi per Federica e tutta le spedizione italiana del nuoto in corsia. Quello zero alla voce metalli, i peggioramenti cronometrici, avevano reso il London Aquatics Centre una sorta di luogo maledetto, da cui restare lontani. Ebbene, un po’ come la sua compagna di avventure sportive Tania Cagnotto, Federica ha esorcizzato il potere negativo di questa piscina prendendosi una rivincita con se stessa.
Una Pellegrini matura che, a detta dei suo allenatore Matteo Giunta, è ancora alla ricerca dei suoi limiti, in costante miglioramento nella velocità per proiettarla a Rio in un passaggio ai 100 metri non troppo distante dal gotha mondiale. Le avversarie sono forti: Katie Ledecki, Melissa Franklin, Sarah Sjoestrom (in questa gara assente) ed Emma McKeon. Tutte giovani rampanti spinte dall’insana voglia di un traguardo olimpico in una delle distanze più affascinanti in vasca. Specialità nella quale trovano il proprio punto di incontro atlete con caratteristiche molto diverse fondendosi in uno scenario di grande qualità. Oggi, dunque, Federica c’è più che mai per un’atleta che vive il proprio darsi in acqua 200 metri alla volta.
Veniamo al livornese che, nonostante 6 chilometri sulle spalle nel corso di questa rassegna, si è letteralmente scatenato nella 4×200 stile libero sfoderando un’ultima frazione 1’45″39 (la migliore del lotto), dando vita ad un finale palpitante che è valso un bronzo insperato alla vigilia per una staffetta in crisi da quasi un decennio. L’ennesima prova di maturità di un atleta che nel 2016 ha letteralmente cambiato marcia, essendo ormai di diritto iscritto al club dei campioni del nuoto azzurro. Vederlo con quella pienezza in acqua, ha ricordato agli occhi dei più attempati il “Giorgio Lamberti” di Bonn che fu autore del glorioso record del mondo (1’46″69) dei 200 stile e protagonista della più veloce frazione di staffetta in 1’45” in quel periodo. Che Gabriele non abbia ancora compreso a pieno tutte le sue possibilità? Di certo l’oro nei 400 stile libero, gli argenti di 800 e 1500 e questo bronzo saranno una bella iniezione di fiducia per un nuotatore stanco di essere all’ombra dell’amico Gabriele Paltrinieri e ritagliarsi lo spazio che merita in Brasile.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Foto: Deepbluemedia