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Nuoto, Europei Londra 2016: l’Italia ai raggi X, sognando coi “gemelli diversi”

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Partendo dunque dal settore maschile, non possiamo che iniziare dai “gemelli diversi” del nuoto azzurro Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri. Un 2016 che, al momento, ha riservato più soddisfazioni a Detti che a Greg, guardando quanto avvenuto ai recenti Assoluti di Riccione. Il livornese è stato l’autentico uomo dei campionati, avendo firmato ben 3 successi ed esser arrivato alle spalle dell’amico-rivale nei 1500 stile libero:

  • Primo nei 200 metri con il crono di 1’47”72 (personal best abbassato di 1” visto il precedente di 1’48”76 e presenza nella 4×200 olimpica)
  • Primo nei 400 metri con il crono di 3’43”97 (terza prestazione mondiale dell’anno e personale migliorati di quasi 3” visto il precedente 3’46”46 e pass olimpico)
  • Primo negli 800 metri con il crono di 7’48”19 (terza prestazione mondiale dell’anno)
  • Secondo nei 1500 metri con il crono di 14’46”48 (terza prestazione mondiale dell’anno e record personale migliorato di più di 2” 14’48”86 e pass olimpico).

https://www.youtube.com/watch?v=lF9ySkX1Rss

Prestazioni notevolissime che possono valere più che un’ambizione di finale per Gabriele alle Olimpiadi sia nei 400 che nei 1500 metri. Agli Europei sarà da valutare la condizione, tuttavia Detti sarò ai nastri di partenza con il 16esimo tempo nei 200, il secondo nei 400, il quinto negli 800 ed il secondo nei 1500. Questo il programma intenso a cui si sottoporrà, nelle previsioni, l’allievo di Stefano Morini, motivato a dar seguito alla lunga striscia di qualità di quest’anno olimpico. La felicità di Gabriele fa un po’ da contraltare, come detto, all’umore di Paltrinieri, uscito dalla vasca di Riccione con molta delusione. Il 14’42”91 (peggiore del suo 14’40”61 nuotato in pieno carico a Milano) non l’ha lasciato affatto soddisfatto ed ha sollevato dei dubbi circa la prova del carpigiano. Approccio sbagliato alla gara? Preparazione non finalizzata a questo evento avendo già il pass per Rio in tasca? Sono diversi gli interrogativi. Il fitto conciliabolo al termine dei 1500 tra Greg e Morini la dice lunga sull’amarezza del campione del mondo 2015 e Londra potrebbe essere interpretata in un’ottica di riscatto. Di fatto Paltrinieri vanta i migliori riscontri negli 800 e 1500 metri e, come si suol dire, vincere aiuta a vincere, medicina più efficace in momenti non da incorniciare. Chi, invece, sembra essersi messo i problemi alle spalle è Luca Dotto, reduce da degli ottimi campionati italiani ed autore di un record storico nei 100 stile libero. L’atleta del Gruppo Sportivo Forestale è stato il primo uomo in Italia a scendere sotto i 48″ (47″96 seconda prestazione dell’anno) prendendosi il primato tricolore che apparteneva a Filippo Magnini (48″04). E’ grazie a questo tempo che Luca è in vetta alla graduatoria delle start-list degli Europei ma di certo la conquista di una medaglia non sarà semplice per la partecipazione di francesi e russi sempre estremamente agguerriti. In ottica staffetta è da registrare il ritorno di Marco Orsi, bloccato da un’infezione che ne ha debilitato di gran lunga la preparazione in questo scorcio di stagione e vivrà l’esperienza inglese come una fase di passaggio per tornare ad alto livello quest’estate. Vi saranno anche i delusi degli Assoluti vale a dire il citato Magnini e Andrea Mitchel D’Arrigo, in cerca di riscatto dopo la manifestazione di Riccione decisamente negativa. Magnini è arrivato alle selezioni non nelle migliori condizioni, nuotando un 100 stile davvero di basso livello (49”30) e un 200 non eccezionale (1’48”60). Riscontri negativi che debbono far riflettere e reagire immediatamente per l’importanza che il pesarese riveste nelle due staffette. Cronometro impietoso anche per D’Arrigo, giunto in Italia con la voglia di riscattare un anno da dimenticare ma che, purtroppo, non l’ha visto nella piscina romagnola essere quello che tutti noi speravamo. L’1’48”36 (200 stile libero) e il 3’50”82 (400 stile libero) sono riscontri non all’altezza delle infinite potenzialità di un atleta che, per un motivo o per l’altro, non riesce mai ad esprimere il meglio di se stesso. Chiosando sullo stile libero, gli Europei avranno un’importanza non trascurabile per la 4×200 stile maschile, non ancora qualificata per i Giochi, e le convocazione di Filippo Megli, new entry per la nazionale, è da leggere in questa maniera. Nel dorso, è sempre Simone Sabbioni a fare la voce grossa. Il 20enne romagnolo, nella piscina di casa, ha messo in scena un altro show nei suoi amati 100 dorso, siglando il nuovo record italiano in 53”34 (decimo tempo del ranking mondiale e record italiano) conquistando il pass per i Giochi. Un Sabbioni che non ha finalizzato la propria preparazione per l’appuntamento italiano, pensando a Londra dove è fattibile la conquista di una medaglia internazionale. Questo la dice lunga sulle qualità dell’atleta e sui margini di miglioramento di cui ancora gode. Alle spalle di Simone, vittorioso anche nei 50, il piatto piange mentre nei 200 la situazione è leggermente migliore. Luca Mencarini e Christopher Ciccarese hanno ottenuto la qualificazione per la rassegna continentale e qui cercheranno di centrare l’obiettivo olimpico (1’56”8; 1’57”3). Non sarà semplicemente soprattutto perché i due non hanno dato l’impressione di avere tante cartucce in più da sperare. Nella farfalla Matteo Rivolta e Piero Codia sono ormai due riferimenti di questo stile. Il quarto e sesto tempo mondiale dell’anno dimostrano che il livello raggiunto dai due delfinisti nostrani è estremamente alto ed il conseguimento dell’ultimo atto olimpico nei 100 metri è tutt’altro che impossibile. I 200 metri hanno incoronato, invece, un membro del gruppo “Saranno Famosi” se ci concedete l’espressione. Giacomo Carini, infatti, classe 1997 si è imposto in 1’57”01 (nuovo record italiano categoria “Cadetti”) prendendosi il titolo tricolore ed il pass per gli Europei, alla sua prima convocazione in Nazionale A. Vero è che il top mondiale è distante 3” ed, a differenza di quanto avviene sulla distanza più breve, il gap con gli altri è ancora decisamente ampio. Nella rana il momento non è molto positivo. La dipendenza da Fabio Scozzoli è ancora fortissima nonostante Nicolò Martinenghi, con il record juniores nei 100 metri in 1’00”92, abbia manifestato segnali di vitalità, seppur lontani ancora dall’eccellenza internazionale. L’1’00”75 di Scozzoli, secondo alle spalle di Andrea Toniato (1’00”72) va letto in chiave positiva, essendo il crono migliore dell’emiliano nelle ultime due stagioni e la presenza al London Acquatic Center potrebbe rappresentare un ulteriore step di crescita per la medaglia d’argento di Barcellona 2013. L’obiettivo dichiarato è quello di andare a Rio (limite A 59”7; limite B 1’00”1) ed entrare in finale giocandosi le proprie chance. Certo è che, forse, in questo momento, è proprio lo stile più tecnico ad avere le maggiori difficoltà nei nostri confini. A chiosa, nei misti forse la sorpresa più grande degli Assoluti. Il 4’11”95 con cui Federico Turrini ha vinto i 400 metri (pass olimpico centrato) è di un livello notevolissimo rapportato a quanto già nuotato al mondo in questo momento, in attesa ovviamente degli americani. Un crono che lo posiziona nella top3 mondiale e può promettere grandi cose ai Giochi e puntare ad un metallo importante a Londra.

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