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Nuoto, Europei Londra 2016 – Lo sconforto di Federica Pellegrini: la 4×200 sl alza bandiera bianca?

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Un menù ricco di finali questo day 4 degli Europei di nuoto di Londra 2016. Ben 7 nel pomeriggio dell’Aquatic Centre e per noi appassionati e tifosi il momento clou è stato nell’ultima gara in programma, quella 4×200 stile libero che da Berlino, passando per Kazan, era attesa ad una verifica importante in vista di Rio. Ebbene l’esito è stato decisamente negativo: quinto posto con tutte e quattro le azzurre al di sotto dei propri standard ed una Federica Pellegrini da 1’56″38 lanciata che stavolta non è riuscita nel miracolo. Un passo media da 1’59” da parte di Alice Mizzau, Erika Musso e Stefania Pirozzi che conferma tutte le perplessità che già erano emerse in sede di campionati assoluti a Riccione.

Se pensiamo a poco meno di 12 mesi che nuotare sul 1’57″/1’58” non costituiva un grande problema ed ora invece si ottengono tempi 2 secondi più lenti, significa che la situazione è decisamente grave, sportivamente parlando. In un contesto europeo sempre più qualificato, come la gara odierna dimostra, si respira davvero aria quasi di rassegnazione. Un sentimento palpabile dalle stesse parole della Pellegrini, nell’immediato post finale: “Quest’anno sapevamo che la staffetta non sarebbe stata competitiva”. Parole che sanno di resa in vista dei Giochi Olimpici? Guardando i riscontri cronometrici continentali e mondiali, sembrerebbe di si perché, con questi crono, anche centrare una finale sembra davvero complicato pur disponendo di un’atleta da medaglia alla quale però non è possibile chiedere sempre il miracolo.

Le riflessioni che, quindi, si potrebbero fare sono tante:  Kazan è stato solo un episodio in cui l’Italia ha beneficiato anche delle difficoltà altrui e di un apice episodico di tutte e quattro le staffettiste? Che cosa può essere cambiato nel giro di poco tempo, per lo più con la motivazione di potersi giocare qualcosa di importante a Rio? Quanto affermato dalla Divina ai microfoni sembra quasi una pietra tombale rispetto a qualunque velleità olimpica  ed è un vero peccato che in così breve tempo l’entusiasmo di una team così affiatato abbia lasciato spazio allo sconforto.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Foto: fonte Deepbluemedia

1 Commento

1 Commento

  1. ale sandro

    19 Maggio 2016 at 22:28

    Giustissimo non chiedere sempre miracoli alla Pellegrini,anche perchè non può essere al massimo della condizione già ora. Va però ricordato che la Heemskerk partiva con qualche centesimo di ritardo dall’azzurra, a circa 3 secondi dal gruppetto di testa.
    E l’olandese piazzando 1’55.1 ha portato sul podio la sua nazionale contro l’1’56.3 dell’azzurra.
    Insomma un tempo che la Pellegrini in staffetta fa non di rado rispetto al tempone che fece al top della forma al mondiale scorso, caso che non le è capitato spesso in staffetta come lei stessa ammise.
    Non sono critiche per carità, però è una constatazione che quando i distacchi lasciati in eredità dalle compagne siano obbiettivamente pesanti, anche lei faccia fatica a fare un grande crono, che invece riesce ad avversarie che le prendono regolarmente da lei in gara individuale. E comunque ci può anche stare.

    Quello che non ci può stare è vedere dopo due anni notevoli di tante azzurre brillanti (il record dei campionati rimane sempre quello dell’Italia 2014), ci siano questi ritorni all’indietro.
    La Pirozzi sembra onestamente in difficoltà rispetto a quello che aveva fatto vedere prima del problema fisico dello scorso anno. La Mizzau, De Memme e Musso (oltre a Masini Luccetti che non è passata agli assoluti), sono lontane dalle performance degli ultimi anni.
    Mi chiedo anche se la gestione della Carli sia la migliore possibile, visto che un’atleta del genere con personale sotto 1.59, tempo fatto anche in precedenza, non potesse tornare utile alla causa. Per carità i miglioramenti in 400-800 si sono visti ed è giusto che la ragazza si giochi le carte per un posto a Rio. Ma se sull’altro piatto c’era l’eventualità di una medaglia di squadra , non si poteva pensarci di più e magari rimandare al prossimo quadriennio la lunga distanza, facendole fare 200-400?
    Comunque cerco di vedere un lato positivo, la staffetta era già qualificata e mi piacerebbe che la federazione le facesse lavorare in pace per finalizzare non anche al Settecolli ma soltanto per Rio. Arrivati a quel punto la vedrei dura tenere un picco di forma così a lungo da fine giugno in poi.

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