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Nuoto, Europei Londra 2016. Marco Orsi e i velocisti, appuntamento cruciale

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Una corsa ad inseguimento, quella ingaggiata dai velocisti azzurri in vista di Rio 2016. La medaglia di bronzo iridata di Kazan, per il momento, resta lontana anni luce guardando le ultime prestazioni dei quattro componenti della 4×100 ma le speranze di vedere un’Italia competitiva ad altissimo livello (anche se per la medaglia è veramente dura) non sono ancora svanite del tutto e Londra potrà dare qualche risposta positiva in più dopo le preoccupazioni, più che legittime cronometro alla mano, emerse a Riccione.

La sicurezza, per il momento, è una sola: Luca Dotto. Il record italiano, la forma palesata dal lombardo a Riccione lasciano ben sperare per una stagione di grandi soddisfazioni. Per il resto a Londra si dovrà capire qualcosa in più sulla possibile composizione della staffetta.

Da Filippo Magnini in ultima frazione non si può prescindere. A Riccione il pesarese era giù di corda ma basterebbe un lampo, una prestazione all’altezza nei 100 stile (unica gara individuale a cui è iscritto) per riportare il sereno dalle parti dell’ex campione del mondo. Gli anni si fanno sentire, è vero, ma il fisico, a parte qualche acciacco, è integro e serve tirare giù mezzo secondo per tornare sui livelli abituali degli ultimi tempi.

L’altro punto interrogativo è Marco Orsi. Il bolognese sembra aver smaltito il virus che lo ha tenuto fermo per oltre un mese prima di Riccione. Ha ripreso ad allenarsi a pieno regime e a Londra andrà per riprendere contatto con la piscina e la gara importante ma solo sui 50, distanza nella quale, bisogna ricordarlo, è stato quinto al mondo a Kazan.

Orsi è cresciuto mentalmente. Una volta di fronte alle difficoltà poteva abbattersi e avvitarsi su se stesso, oggi ha le capacità per uscirne. C’è ancora tutto il tempo necessario per imbastire una preparazione seria in vista di Rio ma, nel frattempo, è necessario lanciare qualche segnale e l’obiettivo è il Sette Colli e non Londra per rivedere il vero Orsi.

Al momento il quarto moschettiere è Pietro Leonardi, bronzo europeo in carica. Arriva da una stagione costellata di problemi fisici che lo hanno abbandonato solo ad inverno inoltrato. Una preparazione un po’ affrettata in vista di Riccione dove però sono arrivate prestazioni tutto sommato confortanti sulla ritrovata verve del bronzo di Berlino. Londra sarà un banco di prova importante anche per lui. Scendere sotto i 49” potrebbe essere il segnale che i problemi sono alle spalle e il viatico per una seconda parte di stagione ancora più in crescendo. A completare il contingente azzurro a Londra c’è Jonathan Boffa, quarto al campionato italiano, mentre manca all’appello Michele Santucci, componente della staffetta terza al mondo lo scorso anno e per cui resta solo il Sette Colli per ritrovare un posto che per il momento è perso.

 

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