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Nuoto, Europei Londra 2016. Tutti gli azzurri a caccia della qualificazione alle Olimpiadi di Rio
Non solo medaglie. Ai campionati europei di Londra solo nove atleti azzurri potranno pensare esclusivamente alla caccia al podio perché tutti gli altri avranno come obiettivo principale strappare il pass per Rio2016, impresa che non è riuscita loro ai Campionati Italiani di Riccione tre settimane fa. Ci sarà ancora l’ultimo esame di riparazione al Sette Colli a fine giugno ma storicamente chi entra dalla porta di servizio in squadra difficilmente riesce ad ottenere grandi risultati nella manifestazione che conta quindi sarebbe importante archiviare la pratica ora per poter preparare con un ciclo di lavoro di due mesi e mezzo l’Olimpiade brasiliana.
Gli atleti già qualificati per Rio 2016 sono in campo maschile Luca Dotto, Gabriele Detti, Gregorio Paltrinieri, Simone Sabbioni, Matteo Rivolta e Federico Turrini ma quasi certi di una chiamata azzurra sono anche Piero Codia e Luca Marin che hanno fatto segnare il minimo B a Riccione, pur senza riuscire a vincere la loro gara. All’appello manca un ranista per la staffetta 4×100 e i tre/quattro della 4×100 maschile, si spera i quattro della 4×200 che è l’unica delle sei staffette azzurre che deve ancora strappare il pass per Rio (ne mancano quattr) e si aspetta qualche atleta che sappia colmare le tante lacune a livello di presenze.
Ancora più sparuta, al momento, la squadra femminile che vede qualificate solo Federica Pellegrini, Ilaria Bianchi e Martina Carraro. A queste va aggiunta Alice Mizzau che ha fatto segnare il minimo per fare parte della staffetta 4×200 stile libero. All’appello manca la dorsista per la 4×100 mista, almeno tre velociste per la 4×100 stile e un paio di specialiste dei 200 per la staffetta 4×200 stile libero che parte dall’argento mondiale di Kazan.
Ecco dunque una panoramica su chi, tra gli azzurri in gara a Londra, è atteso a prestazioni che quantomeno avvicinino i minimi per Rio.
I PIU’ ATTESI. Marco Orsi e Filippo Magnini sono in cima alla lista. Il primo bloccato, il secondo rallentato dai problemi fisici a Riccione tre settimane fa non si presentano al meglio ma quando scendono il vasca riescono spesso a dare di più di quello che hanno in corpo per cui si attende un segnale chiaro sia dal bolognese che gareggerà solo nei 50 stile libero (21”99 come tempo limite molto complicato da fare al rientro dopo quasi due mesi di stop), sia dal pesarese che invece farà i 100 (e qui un 48”99 da tabella C per la staffetta non è tempo impossibile se ha smaltito gli acciacchi).
Tra i veterani della squadra si attende lo squillo di Fabio Scozzoli, uscito con le ossa rotte per la doppia sconfitta dai campionati italiani ma però consapevole di essere in crescita e se questa crescita c’è, ora è arrivato il momento di mostrarla sotto forma di tempo limite che è 1’00”19. Assieme a lui il rivale amico Andrea Toniato che ha le potenzialità per tirare giù un altro mezzo secondo al 100 nuotato a Riccione. La speranza è che possano proseguire la loro battaglia anche in Brasile.
Andrea Mitchell D’Arrigo resta (ma è arrivato il momento di dimostrarlo con i fatti) una punta dell’Italia anche se a Riccione ha deluso, pur mostrando qualche buono sprazzo di gara che lascia ben sperare in vista di Londra dove si presenta da vice campione in carica nei 400 stile libero.
Tra le donne sono tante le atlete di rango che devono ancora conquistare il biglietto per le Olimpiadi. Solo restando fra le finaliste mondiali (o addirittura medagliate in staffetta) dello scorso anno a Kazan l’elenco presenta Diletta Carli, settima al mondo nei 400 stile libero e argento nella 4×200 stile libero che a Riccione ha palesato una condizione non ottimale, pur senza sfigurare (4’06”29 èp ampiamente alla portata), la ranista Arianna Castiglioni che arriva da un inverno molto difficile pieno di problemi fisici ma che a Riccione ha dato segnali di ripresa nella gara vinta da una Martina Carraro straripante e con quasi un mese di allenamento in più può mettere nel mirino l’1’07”39 che serve per Rio, c’è Erica Musso che nella prima parte della stagione è apparsa lontana dai picchi dello scorso anno e pure Chiara Masini Luccetti che a Londra non è neppure stata convocata.
All’appello manca anche Silvia Di Pietro, di cui la staffetta veloce non potrà fare a meno ma che a Riccione è stata al di sotto delle aspettative anche a causa di qualche problema fisico e pure Margherita Panziera, la leader del settore dorso, semifinalista nei 200 a Kazan e lontana un secondo dal tempo limite a Riccione. Minimo fattibile (2’08”29), sulla carta, anche per Alessia Polieri a caccia della sua prima chiamata olimpica e per Stefania Pirozzi (reduce da una stagione negativa e non al meglio anche a Riccione), le “duellanti” dei 200 farfalla, con variazione sul tema 4×200 stile libero (di cui è oro europeo in carica) per la napoletana.
GLI OUTSIDER ESPERTI. In campo maschile non mancano e alcuni con provata esperienza. Tra questi Cristopher Ciccarese che prova a raggiungere il compagno e rivale Sabbioni nei 100 e 200 dorso, dove a Riccione ha fatto segnare tempi discreti, c’è Pietro Leonardi che due anni fa seppe portare a casa il bronzo europeo poi si è perso nei meandri di un infortunio serio che sta mollando la presa solo negli ultimi mesi, c’è Luca Pizzini a cui manca spesso un centesimo per fare l’Euro (in questo caso la qualificazione olimpica), chissà che quel centesimo (di Sterlina però) non lo trovi sul fondale della piscina di Londra dove serve un secondo in meno rispetto agli Assoluti per il biglietto a cinque cerchi. Federico Bocchia, infine, sembra aver trovato la sua dimensione a 29 anni. E’ la sua prima chiamata olimpica, da lui ci si può aspettare di tutto. Di sicuro la carica non gli manca, per il tempo limite per Rio nei 50 stile, però, serve qualcosa in più.
Tra le donne Erika Ferraioli arriva da un biennio in cui si è imposta come assoluta protagonista nella velocità. Lei a Rio ci andrà come staffettista quasi sicuramente ma potrebbe provarci a che a livello individuale anche se a Riccione nei 100 stile è rimasta lontana con 54”87 da quel 54”19 che servirebbe per la certezza della qualificazione. Elena Gemo ci riprova, lei che è esperta di rimonte per la qualificazione olimpica: a Londra sembrava fuori dai giochi e invece strappò la convocazione in extremis. La sua sfortuna è che alle Olimpiadi non ci sono le gare corte che la vedono protagonista da tempo. Ha lavorato sui 100 dorso e può stupire ancora, così come Lisa Fissneider che sembrava un’atleta perduta, irrecuperabile, fuori dai giochi e invece a Riccione ha vinto i 200 rana con 2’26”74 dimostrando di avere ancora voglia di soffrire. Tirare giù poco meno di due secondi è difficile ma in una gara dai tempi dilatati tutto è possibile. Ilaria Scarcella non sembra quella straripante dello scorso anno quando è tornata nell’elite mondiale a sei anni dagli exploit di Roma 2009 ma i tempi limite sono alla portata della migliore Scarcella. Si attende uno squillo anche da Carlotta Zofkova Costa de Saint Genix che per il momento è la numero uno nei 100 dorso avendo vinto il titolo ma è ferma lì, su quei tempi, da troppo e ha bisogno di migliorarsi per prendere fiducia e inseguire un grande risultato che potrebbe essere la qualificazione alle Olimpiadi. Luisa Trombetti e Carlotta Toni, infine, si daranno battaglia nei 400 misti. La torinese è andata vicinissima alla qualificazione olimpica a Riccione e da lei ci aspetta una conferma ad alti livelli che potrebbe convincere Butini a chiamarla a Rio anche senza un miglioramento cronometrico e dalla Toni il salto di qualità che finora non è arrivato.
I GIOVANI. Luca Mencarini che una finale mondiale nei 200 dorso l’ha già fatta a Barcellona, sparerà tutte le cartucce in questa gara: servono sette decimi meno rispetto a tre settimane fa, si può fare e ce la può fare anche il giovane piacentino Giacomo Carini nei 200 farfalla. Uscito trionfatore a Riccione con 1’57”01 si deve migliorare di un secondo: impresa difficile ma non impossibile per un atleta che sta trovando ora la sua dimensione fra i grandi dopo aver fatto molto bene fra i giovani.
Molto interessante il tris di giovani al femminile che si è preso grandi soddisfazioni a Riccione. Simona Quadarella ci proverà negli 800 stile libero, dove è campionessa italiana con un crono di un secondo e mezzo superiore al minimo per Rio. Carattere e determinazione non le mancano, a Londra può avvicinare l’8’26”59 che serve per Rio. Ilaria Cusinato è campionessa italiana dei 200 misti, con 2’12”71 che è lontano solo 6 decimi dal minimo olimpico e la stessa Sara Franceschi (entrambe sono classe 1999) è in costante miglioramento anche se per lei il tempo per Rio probabilmente è troppo lontano.