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Nuoto: un’Italia a tre punte per Rio 2016. Paltrinieri, Detti e Pellegrini per un sogno a 5 cerchi

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L’Aquatics Centre di Londra ha lasciato negli occhi degli appassionati di nuoto tante prestazione di livello assoluto, nonostante il periodo e la preparazione di molti atleti non certo improntata sull’evento continentale. Il target olimpico è per tutti il focus stagionale e pertanto i risultati ottenuti nella vasca londinese servivano essenzialmente per confermare o, perchè no, “iscriversi” al club dei possibili medagliati in vista di Rio 2016 e nutrire speranze di vittoria.

In casa Italia, la rassegna europea ha dato chiare indicazioni relativamente ad una squadra azzurra con “un tridente d’attacco”, usando una terminologia calcistica: Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti e Federica Pellegrini. Se per Greg e Fede la candidatura è ormai acclarata, per il livornese, nipote di Stefano Morini, l’inserimento nel ristretto gruppo di atleti di punta non era ancora certezza assoluta. La competizione di Londra, invece, ha eletto Detti nel firmamento internazionale a stiliberista di eccezionali qualità, capace di esibirsi a grandi livelli in tutte le distanze (dai 200m ai 1500m). Un oro, due argenti e un bronzo il bottino di Gabriele in quel di Londra con prestazioni da urlo:

  • L’oro nei 400 stile libero in 3’44″01 a soli 4 centesimi dal personale nonostante sia in fase di “carico”
  • L’argento nei 1500 stile libero in 14’48″75, gravato dalle fatiche dei 400 metri
  • L’argento degli 800 stile libero con la seconda prestazione dell’anno (7’43″52) alle spalle del suo amico/rivale Paltrinieri
  • L’1’45″39 nell’ultima frazione della 4×200 stile libero valsa un bronzo insperato

Sono tutti crono che dimostrano la crescita esponenziale del toscano che lo qualificano come uno dei nuotatori che potrà giocarsi il podio a Rio sia nei 400 metri che nei 1500 metri. Tornando, ora, a Paltrinieri e Pellegrini, l’avvicinamento dei due è stato diverso ma nello stesso tempo non finalizzato. Greg, reduce dal 14’42″91 che non lo ha soddisfatto agli Assoluti, era in cerca di una nuotata diversa nella vasca che fu olimpica nel 2012. Ebbene, l’incredibile 14’34″04 (seconda prestazione di tutti i tempi nella distanza dietro al record del mondo di Sun Yang) certifica la dimensione eccezionale del carpigiano. Una gestione di gara semplicemente perfetta, scandita sul passo dei 29″ per vasca, con una partenza più controllata ed una crescita esponenziale di 50 in 50. Il record europeo conquistato è soltanto una tappa di passaggio per Greg che lo porterà a Rio, dovendo assorbire le tante attenzioni riposte su di lui e la sua gara. L’unico pericolo che corre Paltrinieri sarà quello di forzare eccessivamente da subito, come è accaduto a Kazan l’anno scorso, nonostante la vittoria. L’azzurro avrà l’obbligo di interpretare la gara, pensando più a se stesso che agli altri, senza andare ad alterare quegli equilibri che lo possono portare molto vicino al primato mondiale di Sun ed al successo olimpico.

Per quanto concerne la “Divina”, gli Europei hanno rappresentato un allenamento di qualità per le sue aspirazioni. I grandi miglioramenti in velocità, come testimoniato dalle frazioni di staffetta che l’hanno vista protagonista nella rassegna continentale, sono propedeutici ad un grande crono in prospettiva olimpica, cosciente che nuotare sul 1’54” possa valere il podio. Al momento questo limite è sfuggito a Federica, dopo l’1’55″30 di Riccione. L’1’55″93 di Londra, con rimonta su Femke Hemskerk, battuta nuovamente (di 4 centesimi), è utile per infondere ancor più certezze nel lavoro svolto con l’allenatore Matteo Giunta. Una gara interpretata marcando l’olandese ed innestando il turbo nell’ultima vasca, chiusa in 28″89. Servirà un 50 di chiusura così ai Giochi ma anche, ovviamente, un passaggio ai 100 più veloce. Federica, dunque, prosegue la propria fase di test e a Rio proverà a regalarci ancora tante emozioni sfidando Katie Ledecki e compagne.

A chiosa, una doverosa menzione la merita Luca Dotto, che in questo 2016 sembra essere un altro. La vittoria nei 100 stile libero in 48″25 (carico di lavoro) è un riscontro davvero confortante per un atleta accreditato di un 47″96, secondo crono nel ranking della specialità. Tuttavia, Luca, come il suo allenatore Claudio Rossetto, sa che per guadagnarsi la medaglia a 5 cerchi servirà uno step ulteriore, un 47 basso visto quanto già fatto da Cameron McEvoy (47″04) ed attendendo i trials americani. Pertanto, non possiamo parlare di certezza per Dotto ma senz’altro lo spirito e la voglia di competere potrebbe garantire risultati inaspettati.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Foto: Deepbluemedia

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