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Pentathlon, Mondiali 2016: l’Italia torna da Mosca con zero medaglie e due pass olimpici. Conferme da Francia, Ungheria e Lena Schöneborn

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Si sono conclusi ieri a Mosca i 60imi Campionati del Mondo di pentathlon moderno. Per la seconda edizione consecutiva, l’Italia non ha conquistato medaglie, ma stavolta la kermesse era indissolubilmente legata ai Giochi di Rio, ad ogni livello: ranking, pass immediati, preparazione atletica, tensioni, programmi… E gli azzurri non hanno fallito l’obiettivo precipuo.

Proprio grazie ai risultati scaturiti dalla rassegna iridata (direttamente o indirettamente), infatti, sono arrivate le ultime due carte olimpiche disponibili per l’Italia, grazie a Claudia Cesarini e Pier Paolo Petroni. I due romani vanno così ad aggiungersi ad Alice Sotero e Riccardo De Luca, che si erano garantiti già lo scorso anno il “lasciapassare” per il Brasile.

Il bilancio finale relativo ai sette titoli in palio Mondiali di Mosca è stato tutt’altro che esaltante, per quanto riguarda i nostri colori. In campo maschile, non si è andati oltre il 15° posto di Pier Paolo Petroni (25° Auro Franceschini) nella prova individuale, e l’undicesimo della staffetta; stesso piazzamento dell’Italia nella classifica a punti per nazioni. Preoccupano, invece, le condizioni atletiche di Riccardo De Luca (fuori dalla finale in Russia, al pari di Fabio Poddighe), esperto e talentuoso interprete azzurro dei Cinque Sport, in grado di ottenere qualsiasi risultato a qualsiasi livello. Purtroppo, il carabiniere romano non ha avuto un cammino sereno in questi mesi di avvicinamento a Rio 2016 a causa di ricorrenti problemi fisici.

In campo femminile, il miglior risultato è stato il quinto posto della staffetta Lavinia Bonessio-Alessandra Frezza, all’esordio; nell’individuale, 11^ la solita “miss costanza” Alice Sotero e 34^ Claudia Cesarini, qualificatasi alle Olimpiadi per la seconda volta in carriera (25^ a Londra, ndr). Le prestazioni dell’astigiana e della romana, assieme a quella della diciassettenne Elena Micheli, hanno portato l’Italia all’undicesimo posto della classifica a punti per nazioni. Quinta, infine, la staffetta mista Lavinia Bonessio-Valerio Grasselli, impegnati nella gara di chiusura dei Mondiali moscoviti.

Importanti conferme in ottica olimpica (ricordiamo che l’attuale programma a Cinque Cerchi del pentathlon moderno prevede solo le due prove individuali) sono arrivate da Francia e Ungheria. L’individuale maschile è stata vinta da Valentin Belaud, terzo nel ranking mondiale dietro al connazionale Valentin Prades; mentre la prova femminile ha visto la magiara Sarolta Kovacs (undicesima nel ranking mondiale, dove è terza la compagna di squadra Zsofia Foldhazi) primeggiare davanti ad un’altra transalpina, la ventisettenne Élodie Clouvel, ormai stabilmente ai vertici del pentathlon globale. La Francia, a livello maschile, ha conquistato anche il bronzo nella staffetta e nella speciale graduatoria per nazioni che, tra le donne invece, ha fatto registrare l’affermazione delle ungheresi.

Chiusura doverosa per una grande campionessa, Lena Schöneborn. A Mosca, la trentenne tedesca – olimpionica a Pechino – ha aggiunto alla sua incredibile collezione di medaglie internazionali, l’oro della staffetta femminile e il bronzo dell’individuale, portando la squadra teutonica sul gradino più basso del podio della classifica a squadre.

Francesi, ungheresi, Lena Schöneborn, ma anche coreani, i fratelli egiziani El Geziry, russi, britannici e la formidabile lituana oro a Londra, Laura Asadauskaite: i primi candidati ad essere grandi protagonisti a Rio. Attenzione però, i nostri quattro azzurri non andranno in Brasile in villeggiatura, anzi… De Luca, Sotero, Petroni e Cesarini hanno tutta l’intenzione di riportare il pentathlon moderno azzurro molto in alto, dove è spesso stato in passato.

 

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Foto: FIPM

giuseppe.urbano@oasport.it

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