Tuffi

Tania Cagnotto, la leggenda continua

Pubblicato

il

Aggiorniamo subito la statistica più bella: 16 medaglie sulle 18 a disposizione tra Europei e Mondiali (Olimpiadi? Work in progress) dopo le lacrime di Londra 2012. Nove ori, cinque argenti, due bronzi. I “non podi” sono un quarto e un quinto posto. Basterebbero questi numeri, freddi ma perfetti, per descrivere la grandezza di Tania Cagnotto, per la settima volta negli ultimi otto anni campionessa europea dal metro. Per fortuna, però, c’è spazio per ulteriori parole.

La leggenda continua. Non è un caso che una delle serate più belle ed emozionanti della storia recente dei tuffi italiani sia stata vissuta proprio nella capitale inglese. C’era un conto aperto e – per l’ennesima volta – la fuoriclasse bolzanina l’ha saldato. Adesso anche questa piscina è marchiata dai ricordi positivi. Quelli di una rimonta che dopo l’errore nella seconda serie, un brutto doppio e mezzo avanti carpito abbondante, sembrava utopia pura. Quelli di un podio condiviso prima con la giovane Elena Bertocchi, potenziale erede, e poi con l’amico Maicol Verzotto, in un sincro misto onorato da fuoriclasse vera nonostante la stanchezza della gara (e che gara) precedente. Quelli di una settimana che, per la gioia di tuffi i tifosi e gli appassionati, è soltanto all’inizio.

Sabato ci saranno i 3 metri individuali (a proposito: Maria Marconi, infortunata, sarà sostituita da Francesca Dallapè) e domenica il sincro, per l’ottava gemma consecutiva, manco a dirlo un altro record pronto a crollare. La storia è fatta per essere vissuta al meglio e Tania Cagnotto prova persino a scriverla, decidendo di modellarla a propria immagine e somiglianza, con l’onnipotenza di chi sa di essere forte e di vincere nonostante un errore. Ma, anche, sempre con l’umiltà e il sorriso da fidanzata d’Italia, sempre disponibile, sempre gentile, mai sopra le righe.

Trent’anni. Tra poco 31, esattamente domenica, quando potremmo ritrovarci a commentare altre imprese da ricordare a lungo. Intanto l’Italia sogna in grande e papà Giorgio, il ct, gongola. Lo ha detto Elena Bertocchi e lo ha fatto capire Giovanni Tocci: Tania è l’esempio da seguire. Per tutti. L’Inghilterra è azzurra e la leggenda continua. C’è ancora Rio. 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Clicca qui e metti mi piace per restare sempre aggiornato sul mondo dei tuffi azzurri

francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Fin/DeepBlueMedia

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version