Triathlon
Triathlon, World Series 2016 Yokohama. Mola e Jorgensen, il ritorno
I “soliti noti” Mario Mola e Gwen Jorgensen, campioni del mondo in carica, dominano la scena nella tappa delle World Triathlon Series di Yokohama (senza italiani al via) e tornano prepotentemente a porre la loro candidatura per una medaglia olimpica del metallo più prezioso a tre mesi esatti dalla gara a cinque cerchi. Erano loro i grandi favoriti della vigilia e si sono fatti trovare pronti con la differenza che le assenti non fanno molta paura a Jorgensen, mentre gli assenti (Gomez e i Brownlee in particolare) potrebbero sicuramente impensierire Mario Mola in vista delle gare più importanti della stagione.
In campo femminile cambiano le protagoniste ma la regina è sempre lei, Gwen Jorgensen. La statunitense torna dominatrice dopo la prima sconfitta in tre anni subita a Gold Coast un mese fa (secondo posto alle spalle di Jenkins), fuga tutti i dubbi e dà ancora una volta l’impressione di non avere punti deboli e soprattutto di averne uno fortissimo, la corsa, nella quale infligge distacchi abissali a tutte le avversarie. Ancora una volta non c’è partita con la statunitense che imposta la gara a suo piacimento, limitando i danni (12” di distacco dalla vetta) nella frazione a nuoto, gestendo a suo piacimento la frazione in bici e dominando fin dalla transizione la frazione a piedi nella quale infligge 1’19” alla più immediata inseguitrice, gestendo il finale di gara e dando l’impressione di avere ancora tanta birra in corpo.
Se la vittoria di Jorgensen è scontata, alle sue spalle qualche sorpresa c’è stata: in particolare il quarto posto della neozelandese Andrea Hewitt che, dopo una buona frazione a nuoto e qualche problema in T1, ha retto senza particolari difficoltà il ritmo delle avversarie in bici ma non è stata brillante come in altre occasioni nella corsa, facendosi sopravanzare nel finale dalla giovane australiana Ashleig Gentle, seconda altraguardo e dalla padrona di casa giapponese Ai Ueda, che hanno fatto una gara parallela tutta in rimonta recuperando quasi un minuto di distacco accumulato nella frazione a nuoto grazie ad un ottimo lavoro di squadra nella parte di ciclismo assieme ad altre atlete rimaste attardate sulle acque di Yokohama e approfittando del ritmo non proprio indiavolato impresso dalle prime nella frazione in bici.
Una volta rientrate nel terz’ultimo giro, Gentle e Ueda hanno ritrovato le giuste energie per staccare tutte, Jorgensen esclusa, ovviamente, negli ultimi dieci km a piedi e salire sui due gradini del podio, sopravanzando Andrea Hewitt, quarta, Charlotte McShane, australiana, quinta, una deludente Katie Zaferes, ancora lontana dalla forma migliore, sesta e vittima di un finale della frazione di ciclismo non esemplare, l’australiana Emma Moffatt, settima e poco brillante nel finale, Amelie Kretz (Canada), Kirsten Kasper (Usa) e Laura Lindemann (Germania) rispettivamente ottava, nona e decima.
In campo maschile gara piuttosto piatta nelle prime due frazioni. Non vanno fortissimo gli specialisti sui 1500 metri a nuoto ed è lo statunitense Ben Kanute ad uscire per primo dall’acqua con vantaggi tutt’altro che rassicuranti rispetto ai rivali che hanno più chances nelle due ultime frazioni. Infatti nella parte di ciclismo si forma subito un gruppone (inizialmente allungatissimo, poi senza alcun tentativo di fuga) di circa 35 elementi fra cui tutti i favori della vigilia.
Dopo la T2 è, come nelle attese, Mario Mola a fare la voce grossa fin dai primi metri della frazione di corsa. A seguirlo solo il norvegese Blummenfeldt (ci prova Schoeman a tenere il ritmo dei due ma viene ben presto riassorbito dal gruppo degli inseguitori), mentre da dietro si mescolano le carte e so forma un gruppetto di sette atleti (Alarza, Sharpe, Le Corre, Schoeman, Mislawchuk, Birtwhistle e Grajales, mentre Coninx, i due Poliyanski e Fisher, fra i più attesi della vigilia, perdono contatto. Mario Mola rompe gli indugi a metà della frazione a piedi e stacca progressivamente Blummenfeldt. Dietro restano in quattro: Alarza, Le Corre, Schoeman e Grajales, che prende il comando delle operazioni fra gli inseguitori e si mette a caccia di Blummenfeldt, raggiungendolo a 2 km dalla fine.
Vince Mola senza problemi, secondo posto per Crisanto Grajales a 13″, terza piazza per un ottimo Blummenfelt, quarto il britannico Birtwhistle che si riprende nel finale e quinto posto per un Alarza non brillantissimo nella frazione a piedi. A seguire Le Corre, Schoeman, Dmitry Poliyanski, Sissins e Myslawchuk.