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Tuffi, Europei Londra 2016: Cagnotto-Dallapè per confermarsi. Il sincro è l’ultima fatica

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Tania Cagnotto vola sulle ali dell’entusiasmo: finora agli Europei di Londra ha conquistato due ori e un argento. Francesca Dallapè sarebbe dovuta essere all’esordio, ma ieri ha rotto il ghiaccio con l’individuale al posto dell’infortunata Maria Marconi: è entrata in finale ma ha sbagliato due tuffi. Uno, il doppio e mezzo rovesciato, era prevedibile: non fa parte della loro serie sincro e la trentina non lo allenava da tempo. L’altro, il triplo e mezzo avanti, rappresenta invece l’arma in più della coppia azzurra verso l’ottavo oro di fila in Europa e il podio olimpico a Rio nel prossimo agosto. Dopo un anno d’assestamento, alle World Series ha quasi sempre portato in dote più di 70 punti: oggi sarà fondamentale farlo bene.

E’ il giorno del sincro, l’ultima fatica italiana di una prima settimana finora trionfale nella capitale inglese: nove medaglie (en plein) con il nuoto sincronizzato e cinque, finora, con i tuffi. Questa volta sarà difficile, per il nuoto in corsia, fare meglio delle due “sorelle” acquatiche. Ma è un altro discorso, che affronteremo a partire da domani. Oggi Tania Cagnotto – a proposito, 31 anni e tanti auguri! – e Francesca Dallapè andranno a caccia dell’ennesimo record di una carriera mozzafiato. In Europa sono imbattute da quanto saltano insieme: sette vittorie consecutive da Torino 2009 a Rostock 2015. La striscia si può allungare ulteriormente.

Qualificate alle Olimpiadi e sempre sul podio nelle quattro tappe delle World Series, con un bronzo seguito da tre splendidi argenti, le due azzurre stanno bene. E’ un po’ stanca la Cagnotto, che comunque ha dimostrato di non avere rivali e di essere ormai quasi pronta per i Giochi brasiliani, ma è motivatissima la Dallapè, che vive il sincro come una sfida continua soprattutto con se stessa. Perché se vincere è impegnativo, confermarsi e reggere la pressione della favorita lo è ancora di più. Guai a pensare che i sette titoli degli anni precedenti siano stati scontati. Per fare un esempio, a Rostock, lo scorso giugno, la trentina scoppiò in un pianto liberatorio subito finita la gara. La consapevolezza di avercela fatta, ancora una volta. Piangerà (di gioia) anche oggi? Sarebbe fantastico. Sarebbe record.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Fin/DeepBlueMedia

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