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Ciclismo
Vincenzo Nibali verso il Tour de France. Sarà disposto a fare da gregario a Fabio Aru?
E’ ancora negli occhi di tutti la fantastica impresa di Vincenzo Nibali al Giro d’Italia. Dopo due settimane non al top, due tappe sulle Alpi corse con il solito coraggio, che sono valse la seconda affermazione nella Corsa Rosa. Ora per lo Squalo breve periodo di pausa. La stagione è ancora molto lunga: il prossimo obiettivo, su quale è incentrata praticamente tutta l’annata, è l’Olimpiade di Rio, ma per arrivarci so dovrà passare per il Tour de France.
Le strade francesi non possono che portare ricordi gioiosi al corridore siciliano. Il capolavoro in giallo firmato 2014 non può essere cancellato da una Grand Boucle 2015 non corsa al meglio (ma comunque conclusa al quarto posto con una vittoria di tappa). La condizione non sarà sicuramente la migliore, anzi, i chilometri sulle salite transalpine saranno utili per raggiungere il top della forma ad agosto, quando si aprirà la competizione a cinque cerchi in Brasile. L’Astana ha già scelto da tempo il proprio capitano per il Tour: sarà Fabio Aru, ultimo vincitore della Vuelta. Riusciranno a convivere due fenomeni simili in una grande corsa a tappe? E, soprattutto, sarà disposto Nibali a fare da gregario al corridore sardo?
La risposta è sì. Già nelle ultime giornate al Giro Nibali ha messo in chiaro le cose: “Aru si sta allenando in questi giorni al Sestriere per arrivare al top al Tour, io proverò ad aiutarlo”. Raramente però i due hanno corso assieme. Vista la presenza di tanti gregari validi nel team kazako, bisognerà vedere le modalità di aiuto da parte del vincitore del Giro. Sarà il nuovo Scarponi, ultimo uomo validissimo, o proverà a far saltare il banco con attacchi a sorpresa, magari lontano dal traguardo? Da tutto ciò dipenderà ovviamente la gamba di Nibali. Siamo certi che un direttore sportivo del calibro di Giuseppe Martinelli riuscirà a gestire al meglio questa situazione.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Cometto Boschetti