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Ciclismo

Vincenzo Nibali vs Alejandro Valverde: è guerra psicologica

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Uno sprint che fa male come un montante destro nello stomaco. Non erano i 4 secondi di abbuono ad interessare Vincenzo Nibali: non gli cambiano la vita, soprattutto in vista delle prossime due giornate. Lo Squalo, tuttavia, ha voluto lanciare un messaggio chiaro ad Alejandro Valverde. Lo ha battuto, a sorpresa, sul suo terreno preferito, quello della velocità pura. Era più fresco rispetto al rivale.

C’erano già state delle schermaglie tra i due sulla precedente salita di Valle. Due attacchi secchi da parte del 31enne messinese. Sul primo, lo spagnolo è sembrato rimanere per un attimo sui pedali, salvo rientrare dopo poche centinaia di metri. Sulla seconda accelerazione del capitano dell’Astana, ancora più prolungata della precedente, il 36enne murciano non si è mai staccato dalla ruota del siciliano.

La sensazione è che Nibali non abbia dato davvero tutto. L’obiettivo dell’italiano sembrava quello di iniziare a tastare le reali condizioni dei concorrenti, senza tuttavia spremersi a fondo. Su una salita non così impegnativa, e con quasi 15 km di discesa e pianura tra l’ultimo GPM e l’arrivo, il vincitore del Tour de France 2014 avrebbe dovuto spendere troppo per racimolare poco, prosciugando energie che invece saranno cruciali nel tappone dolomitico di domani.

All’arrivo, poi, la stoccata. Negli scorsi giorni Valverde non aveva perso occasione per guadagnare qualche secondo su Nibali allo sprint. Lo Squalo non aveva risposto, si era disinteressato. Oggi, invece, ha voluto far capire all’iberico che, forse, è iniziato un nuovo Giro. Più che i 4 secondi, l’azzurro ha vinto un’importante battaglia in una guerra psicologica sempre più accentuata.

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federico.militello@oasport.it

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