Pallavolo
Volley, grazie di tutto Picci! Un amore e un’emozione per sempre: 21 anni di trionfi con l’Italia, l’addio che fa male
Ha segnato la pallavolo italiana. Per un decennio abbondante ne è stata l’icona mediatica, dentro e fuori dal campo. Una Campionessa indiscussa per tecnica e palmares, un punto di riferimento anche per chi non seguiva il circuito con frequenza ma ne era un semplice appassionato.
Francesca Piccinini ha dato il proprio addio definitivo alla Nazionale. Una storia d’amore iniziata 21 anni fa e conclusa con un messaggio sui social network lasciato ieri pomeriggio. C’è tanta amarezza e delusione nelle sue parole, un carattere che non ha voluto accettare le scelte di Bonitta. A 37 anni fatica ad accettare l’impossibilità di inseguire la quinta Olimpiade della carriera e un record che l’avrebbe immortalata ulteriormente.
Ai monumenti dello sport bisogna solo dire grazie per quanto ci hanno regalato, per quanto hanno saputo emozionarci, per quanto hanno saputo vincere. Probabilmente poteva esserci più classe e finezza ma Francesca è bella perché è stata genuina anche nell’addio all’azzurro, dopo 503 presenze (seconda di tutti i tempi, meglio di lei solo Leo Lo Bianco).
Se sia la più grande di sempre è difficile da dire ma nel novero dei monumenti del volley lei è la Reginetta indiscussa che ha dominato dall’alto delle sue schiacciate, del suo carisma, del suo ardore tecnico, della sua caparbietà. Bisognerebbe fare una visita nella sua bacheca personale per capire la portata di quanto fatto in due decenni di campo da questa irripetibile giocatrice, da clonare e da utilizzare come modello per le prossime generazioni. Solo i migliori sanno toccare le vette più alte della consacrazione sportiva.
Lei era in campo quando l’Italia entrava nella leggenda trionfando ai Mondiali 2002, lei festeggiava lo storico Europeo nel 2009 con Aguero e compagne, lei alzò al cielo la prima storica Coppa del Mondo nel 2007, lei soprattutto è sempre stata presente quando l’Italia è volata alle Olimpiadi (da Sydney 2000 a Londra 2012 passando per Atene 2004 e Pechino 2008). Senza dimenticare 4 scudetti e 6 Champions League, l’ultima un paio di mesi fa da MVP della Final Four con la sua Casalmaggiore.
Ha deluso nel torneo preolimpico di Tokyo: due chance da titolare contro Corea del Sud e Thailandia, in entrambe le occasioni giocò male e venne sostituita. Con Bonitta un rapporto burrascoso, già dal 2007 (quando le giocatrici si rivoltarono contro il CT), probabilmente anche al ritorno in panchina del Campione del Mondo che comunque la promossa capitana per la rassegna iridata casalinga del 2014.
Grazie di tutto, Picci: ci mancherai tantissimo. La carriera, però, non finisce qui: c’è la nuova sfida Novara da raccogliere, per conquistare un nuovo scudetto che in Piemonte aspettano da una vita.