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Volley, Qualificazione Olimpiadi 2016 – Italia camaleontica: cambia il volto, non la testa. Che gruppo azzurro, Rio in tasca
Cambia il volto, cambia la fisionomia, ma non cambiano testa, sostanza e carattere. L’Italia è sempre vincente al torneo di qualificazione alle Olimpiadi 2016, si sbarazza anche della Repubblica Dominicana dopo aver steso Corea del Sud e Thailandia, avvicinandosi a Rio in maniera (quasi) definitiva.
Oggi la nostra Nazionale di volley femminile ha faticato a ingranare, ha cambiato meccanismo di gioco, ha puntato ulteriormente sulla concretezza, non ha avuto un gran apporto dal servizio, si è adattata ancora una volta alla modalità di espressione delle avversarie. È proprio questo essere camaleontico che sembra essere il punto di forza del gruppo guidato da Bonitta.
C’è sempre una soluzione che fa al caso giusto e che permette di ottenere il risultato desiderato. Dalle strenue difese contro le asiatiche, agli attacchi concreti visti contro le caraibiche, sempre con la possibilità di cambiare il sestetto titolare.
Serena Ortolani o Paola Egonu da opposto, sempre contando su una grande ricezione di Antonella Del Core e la meravigliosa novità Miriam Sylla. La capitana è la donna in più, una veterana su cui non ci possono essere più aggettivi per descriverne il valore: un carisma infinito, un talento cristallino, una tecnica sbalorditiva.
Oggi non c’è stato nemmeno il bisogno di affidarsi alle bombe di Egonu, lasciata in panca per tutto l’incontro, vista la verve delle due schiacciatrici in entrambi in fondamentali e la crescita dell’opposto nel corso della partita.
Il gruppo è granitico, un mix tra Linea Verde e veterane come già scritto più volte, va coltivato perché potrebbe dare soddisfazioni. A livello di talento e tecnica non è forse la Nazionale migliore della storia ma per voglia di giocare e di fare bene, per l’entusiasmo e l’ardore agonistico, non ha nulla da invidiare a nessuno.
Ormai è certo che l’Italia parteciperà alle Olimpiadi per la quinta volta consecutiva (l’ufficialità potrebbe arrivare già venerdì). Per toglierci il viaggio in Brasile serve un cataclisma. Difficile, improbabile. A Rio l’Italia si presenterà da vera outsider per sognare in grande.
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(foto FIVB)