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Volley, Qualificazione Olimpiadi 2016 – Tutte le avversarie dell’Italia ai raggi X: Olanda favorita, Giappone in casa, spettro Corea

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L’Italia è pronta per affrontare il torneo di qualificazione alle Olimpiadi 2016, in programma a Tokyo (Giappone) dal 14 al 22 maggio. La nostra Nazionale di volley femminile va a caccia di uno dei quattro pass a disposizione, inseguendo il sogno Rio 2016 e la quinta partecipazione consecutiva ai Giochi.

Le ragazze di Marco Bonitta dovranno affrontare sette squadre in un round robin intenso e complesso, avendo comunque tutte le carte in regola per completare la missione. Analizziamo le varie squadre partecipanti ai raggi X: punti di forza, obiettivi, sistema di gioco, giocatrici di punta.

 

PAESI BASSI

Sulla carta è la squadra più temibile del lotto, quella più accreditata per vincere il torneo e volare alle Olimpiadi. Vicecampionesse d’Europa, hanno perso contro la Russia la Finale del torneo continentale che garantiva la qualificazione diretta a Rio.

Le ragazze di Guidetti si presentano forti del gioco convincente messo in scena nelle ultime due stagioni, fatto di strenue difese, tanta perfezione e ottima concretezza offensiva. Una tattica studiata a tavolino e ben strutturata dal sestetto oranje, difficilmente battibile soprattutto se si vuole giocare specularmente il loro volley.

Dijkema è una palleggiatrice con ottima visione e che chiama spesso in causa tutte le proprie compagne, riuscendo a mettere in difficoltà la ricezione avversaria. Possono contare su dei terminali offensivi di peso come l’opposto Sloetjes e le schiacciatrici Plak e Buijs, senza dimenticare la qualità delle centrali de Kruijf e Belien. Molte sono conoscenze della nostra Serie A1, speriamo che questo possa aiutare le azzurre.

 

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COREA DEL SUD

L’Italia vede materializzarsi i propri incubi. Le asiatiche eliminarono la Nazionale di Barbolini alle Olimpiadi 2012, in un quarto di finale drammatico e che ancora oggi è difficilmente dimenticabile. La Corea del Sud non è fortissima a livello di collettivo, ha deluso durante l’ultima Coppa del Mondo ma ha tutte le carte in regola per strappare un posto alle Olimpiadi 2016. Si presenta a Tokyo grazie al secondo posto (terzo considerando la Cina già qualificata a Rio) nel ranking continentale.

Tutta la squadra, allenata da Lee Jung-Chul, si aggrappa all’esperienza, alla classe, alla potenza, al talento cristallino e al carisma di Kim Yeon-Koung: una delle migliori attaccanti al Mondo, tra le più grandi giocatrici di tutto il circuito. Un nome e una garanzia che proverà a trascinare le compagne verso l’impresa.

Bocciate totalmente le palleggiatrici dell’ultima stagione, si dovrebbe ripartire da Lee Hyo-Hee che agirà in diagonale con Kim Hee-Jin. Ci aspettiamo una formazione arcigna, che ama rimanere in campo e che raramente crolla sotto il profilo fisico: faranno della difesa il loro punta di forza, bisognerà avere buon occhio per aggirarle e tanta pazienza prima di trovare l’attacco vincente.

Attenzione ai loro nervi saldi e a marcare il più possibile Kim, offrendole poco mani-fuori con cui potrebbe andare a nozze. Muro che invece potrebbe essere il punto debole della Corea del Sud, affidatasi a Yang Hyo-Jin e Kim Su-Ji. Da prendere con le pinze il fatto che abbiano in rosa tre giocatrici capaci di ricoprire contemporaneamente due ruoli differenti: potrebbe essere la mossa che manda in confusione le avversarie.

 

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GIAPPONE

Padrone di casa, sono la miglior squadra asiatica nel lotto partenti (salvo sorprese dell’ultimo minuto e una Corea del Sud scatenata), aspetto che le rende praticamente certe dell’ennesima partecipazione alle Olimpiadi 2016.

Sono guidate dal guru Manabe, colui che nel 2014 rivoluzionò la Nazionale lanciando il celeberrimo modulo Hybrid 6 che non prevedeva l’utilizzo di centrali, schierando continuamente cinque giocatrici d’attacco. La pensata dispendiosa non funzionò ai Mondiali 2014, durante la Coppa del Mondo 2015 sono rimaste in corsa fino all’ultimo per strappare il pass per Rio ma hanno perso contro la favorita Cina.

Il gioco delle nipponiche si conosce bene e si poggia su dei parametri ben definiti: difesa fino alla morte, ricostruzioni di gioco al limite dell’impossibile, tanta ricezione e capacità di sfinire l’avversario con un gioco martellante e asfissiante. Non è mai facile uscire dalle maglie stringenti delle nipponiche che saranno sostenute dal caldissimo pubblico di Tokyo (assente per le altre sfide ma presentissimo quando deve tifare per le proprie beniamine).

L’opposto Ebata fa sempre tanta paura, le schiacciatrici Inoue e Kimura ricevono alla grande, attenzione a leggere bene anche la regia di Miyashita.

 

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REPUBBLICA DOMINICANA

Quale squadra si presenterà in Giappone? Quella che ha strabiliato tutti ai Mondiali 2014, arrivando fino alla terza fase e concludendo al quinto posto, oppure quella opaca del 2015 che ha faticato terribilmente in Coppa del Mondo e durante il Gran Prix?

Questa è la domanda che le avversarie delle caraibiche si stanno facendo. Se fossero al top della forma allora ci sarebbe da avere paura visto il loro elevatissimo agonismo e soprattutto l’eccezionale propulsione offensiva, vero punto di forza del team allenato da coach Marcos Kwiek.

La Repubblica Dominicana recupererà la bomber Bethania De La Cruz dopo l’infortunio alla spalla che l’ha esclusa dall’intera stagione per club: un rientro che potrebbe rivoluzionare in positivo le rossoblu. Altra giocatrice di spicco è il libero Brenda Castillo che più volte ha dimostrato il proprio talento difensivo e che sarà sicuramente una pedina fondamentale per dare solidità alla ballerina retroguardia caraibica: è proprio lì che le avversarie dovranno forzare, magari picchiando duro al servizio, per poter uscire vittoriose.

Una formazione che può dire anche la sua con Martinez, Perez e Mambru, conoscenza del nostro campionato. Sono assolutamente da prendere con le pinze e lotteranno certamente per un posto alle Olimpiadi dopo aver già partecipato a Londra: avversaria diretta di Italia e Corea del Sud?

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THAILANDIA

Non partono come favorite per la conquista del pass olimpico ma sono una formazione assolutamente ostica e da non sottovalutare. Tipica scuola asiatica con tantissima difesa e contrattacco. Non hanno importanti mezzi tecnici ma questo loro modo di giocare, arrembante e mai domo, non sarà di facile gestione per le avversarie. A dimostrazione del loro livello basti ricordare la vittoria sulla Serbia nell’ultimo Grand Prix.

KAZAKHSTAN

Insieme al Perù è sulla carta la formazione di minor caratura tecnica tra le otto partecipanti. La scuola d’origine è russa, le abbiamo potute vedere nei livelli inferiori dell’ultimo Grand Prix. Da non sottovalutare gli attacchi di Issayeva, Anarkulova e Zhdanova.

PERÙ

Una squadra di basso livello come si è visto durante l’ultima Coppa del Mondo, conclusa al penultimo posto perdendo anche contro il Kenya. Le sudamericane non vantano un gioco di primo livello, sono abbastanza fallose e faticano ad articolare delle azioni interessanti. La miglior giocatrice è la bomber Karla Ortiz. Non hanno velleità di staccare il pass olimpico, vorranno però far ben figurare e tireranno fuori tutto il loro orgoglio.

 

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