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Atletica
Atletica, Golden Gala Roma 2016: Tamberi 3° nel salto in alto, Ayana e Semenya impressionanti
Nella splendida cornice dello Stadio Olimpico di Roma, la trentaseiesima edizione del Golden Gala “Pietro Mennea” di Atletica leggera, onorata dal settantesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, ha emozionato come sempre i tanti appassionati di sport, accorsi ad un evento di porta mondiale e test probante in vista delle Olimpiadi di Rio 2016. Andiamo dunque ad analizzare, gara per gara, i risultati della serata romana, quinta tappa della IAAF Diamond League 2016.
Salto in alto (maschile): Il campione del mondo indoor Gianmarco Tamberi, al suo primo Golden Gala e reduce dall sesto posto di Rabat, si è esibito in una grande prova davanti il pubblico romano saltando 2.30 al secondo tentativo con grande determinazione dopo essersi salvato a 2.27. La gara è stata vinta all’oro di Mosca e Zurigo Bohdan Bondarenko (2.33) davanti a Robbie Grabarz (2’30 ma con meno rispetto a Tamberi). Marco Fassinotti, alla terza gara di Diamond League nel 2016 dopo il terzo posto di Doha e il settimo di Rabat, si è classificato in quinta piazza non riuscendo ad andare oltre i 2.30
5000m (femminile): Eccezionale prestazione di Almaz Ayana che, pur mancando di un 1 secondo il record del mondo di Tirunesh Dibaba (14’11″15 di Oslo 2008) ottiene il secondo miglior risultato di sempre nei 5000 metri in 14’12″59 stabilendo il nuovo record del meeting, il proprio personale ed il best time del 2016. E’ mancato il finale all’etiope per strappare il primato mondiale alla connazionale Dibaba, certo è che vedere il darsi agonistico della Ayana, rapportato al resto del mondo, fa decisamente impressione: 14’33″95 per Mercy Cerono (seconda) e Jelagat Viola Kibiwot (14’34″39)
400m ostacoli (femminile): E’ Janeive Russell ad imporsi stabilendo il nuovo primato stagionale di 53″96, migliorando il suo personale del 2016 di 54″16. La giamaicana si è imposta davanti a Wenda Theron Nel (54″61) ed Edith Doyle (54″81). Per quanto riguarda le azzurre Marzia Caravelli risente primi 400hs della carriera di livello internazionale non concludendo la sua gara mentre Ayomide Folorunso chiude al settimo posto in 57″24.
200m (maschile): Al via cinque atleti in grado di correre sotto i 20.00, il primatista asiatico Femi Ogunode, lo statunitense Ameer Webb, il panamense Alonso Edward, oltre a un beniamino del pubblico romano, Christophe Lemaître, e al turco Ramil Guliyev. A conquistare la vittoria è stato Webb, il più accreditato dei partenti in 20″04 davanti Aaron Brown in 20″24 ed Edward in 20″25. Non è sufficiente per Lemaitre la solita chiusura in rimonta per ottenere il podio. Il francese chiude in quarta piazza in 20″27 mentre il nostro Eseosa Desalu ha ottenuto l’ottavo posto in 20″86
800m (femminile): La sudafricana Caster Semenya, al terzo Golden Gala, ottiene il tris dopo aver dominato a Doha e Rabat. A Roma la Semenya ha fatto valere la propria legge eguagliando il miglior tempo dell’anno in 1’56″64 mettendosi ampiamente alle spalle Francine Niyonsaba (1’58″20) e Lynsey Sharp (1’59″03). Nella gara B era attesa la 17enne Marta Zenoni, tra i talenti più importanti dell’atletica leggera italiana. Purtroppo la Zenoni non ha concluso la sua prova, per via di una caduta, vinta dall’etiope Tigist Assefa (2’00″84) mentre le altre italiane al via, vale a dire Yuneysi Santiusti ed Irene Baldessari hanno concluso rispettivamente in quarta (2’01″82) e settima posizione (2’04″46)
400m (maschile): All’Olimpico arriva Wayde van Niekerk, campione del mondo dei 400 in 43.48 e unico atleta al mondo capace di correre i 100 in meno di 10.00, i 200 in meno di 20.00 e i 400 in meno di 44.00, non delude attese facendo segnare un 44″19, molto vicino al miglior tempo del 2016 (44″19). Impressionante l’azione di van Niekerk che ha preceduto l’atleta di Grenada Bralon Taplin (44″43) ed il botswaniano Isaac Makwala (45″15). Nona piazza per il campione italiano Matteo Galvan che non è andato oltre il crono di 46″06.
Salto in lungo (maschile): Il lunghista che ha vinto tutto, Olimpiade, Mondiale, Europeo e Giochi del Commonwealth, è a Roma. Greg Rutherford, inglese indomabile, cerca il bis al Golden Gala dopo il successo del 2012, affrontando i migliori cinque della stagione, gli statunitensi Marquise Goodwin e Mike Hartfield, i sudafricani Rushwal Samaai e Luvo Manyonga e l’australiano Fabrice Lapierre. Rutherford vs The World, finale olimpica anticipata, va in scena allo Stadio Olimpico di Roma.
.110m ostacoli (maschile): Recentemente divenuto spagnolo, l’ex-cubano Orlando Ortega non potrà gareggiare a Rio: la “sua” Olimpiade è la Diamond League. A Roma, presente per il terzo meeting consecutivo, centra il successo in 13″22 dopo il record nazionale di 13″12 di Doha e il 13″13 di Rabat. All’Olimpico Ortega ha avuto la meglio di Pascal Martinot-Lagarde (13″29) ed Andrew Pozzi (13″37). 13″83 e 13″90 per i nostri Emanuele Abate e Lorenzo Perini valsi il sesto e settimo posto.
1500m (maschile): Doppietta keniana con Elijah Motonei Manangoi (3’33″96) e Robert Biwott (3’34″21) davanti l’australiano Ryan Gregson (3’34″27), miglior tempo stagionale per gli ultimi due atleti citati. Quindicesima posizione per il nostro Mohad Abdikadar (3’38″74).
100m (femminile): Elaine Thompson, la giamaicana argento dei 200 a Pechino nella più grande finale della storia della specialità, ha fulminato tutti a Roma in 10″87 (primato stagionale) battendo l’altra favorita della vigilia English Gardner (10″92) e l’altra statunitense Barbara Pierre (11″13), oro dei 60 metri a Portland. La Thompson reduce anche dalla vittoria nell’appuntamento di Rabat.
100m (maschile, non valido per la Diamond League): L’anno scorso Justin Gatlin ha eguagliato il primato di vittorie al Golden Gala di Maurice Greene, quattro, e strappato a Usain Bolt il record del meeting con 9.75. Quest’anno Gatlin centra il pokerissimo di cinque successi, forte degli ultimi risultati e della bella gara di Eugene di sabato. Una gara, però, non eccezionale per l’americano in 9″93 che di 1 solo centesimo ha preceduto un Webb al primato personale in 9″94 ed il primatista europeo Jimmy Vicaut (9″99).
3000m siepi (maschile): Come da pronostico è dominio del Kenya nei 3000 siepi ed arriva anche il miglior crono dell’anno grazie a Conseslus Kipruto che, volando quasi sulle siepi e gli ostacoli disseminati nel percorso, ha stampato un eccellente 8’01″41 che ha emozionato tutto il pubblico present. Il soliloquio keniano è stato completato da Jairus Kipchoge Birech in 8’11″39 e Paul Kipsiele Koech (8’14″46). Per Rio il messaggio dal Kenya è abbastanza chiaro.
Lancio del disco (maschile): Nell’attesa sfida tra il polacco Piotr Malachowski ed il tedesco Robert Hurting si è inserito vittoriosamente l’altro alfiere polacco Robert Urbanek con la misura di 65.00 precedendo il sudafricano Victor Hogan 64.03 ed il citato Harting 63.96. Quinta piazza finale per Malachowski (primatista stagionale con 68.15) giunto alle spalle dell 22enne giamaicano Fedrick Dacres, oro mondiale junior e allievi, al debutto sul suolo italiano ed in grande evidenza. Undicesima ed ultima posizione per il nostro Federico Apolloni (57.51)
Getto del peso (femminile): La neozelandese Valerie Adams centra il terzo successo a Roma lanciando oltre i 19 metri e stabilendo con 19.69 il proprio miglior risultato nel 2016 migliorando di 1 centimetro il riscontro di Rabat. Alle spalle della Adams l’altra candidata alla vittoria, ovvero l’ungherese Anita Marton (primatista con 21.09 all’Olimpico) con 18.98 a precedere la bielorussa Aliona Dubitskaya (18.38 e season best). In pedana anche l’italiana Chiara Rosa, non particolarmente efficace, con una misura al di sotto dei 17 metri (16.61) con due lanci nulli.
Salto triplo (femminile): La colombiana Caterine Ibarguen ottiene il 34esimo trionfo consecutivo in competizioni internazionali. Un successo annunciato per la sudamericana, che con 14.78 ha preceduto la kazaka Olga Ryparikova (14.51) e Shanieka Thomas (14.46). Non va oltre il settimo posto in 14.09 la venezuelana Yulimar Rojas, campionessa mondiale al coperto. Al di sotto delle aspettative la prestazione di Simona La Mantia in decima posizione con 13″54 anche alle spalle dell’altra nostra rappresentante Dariya Derkach (13.69) molto distante però dal minimo olimpico di 14″20.
Salto con l’asta (femminile): Doppietta greca in pedana con Katerina Stefanidi che è andata su fino a 4.75 che precede la connazionale Nikoleta Kiriakopoulou (4.75) grazie ad “percorso netto” e la cubana Yarilsley Silva (4.60). Primato personale uguagliato dalla Stefanidi che si conferma un’atleta di grande respiro internazionale. Nona la nostra Sonia Malavisi che si è fermata 4.50.
Tiro del giavellotto (femminile): E’ la sudafricana Sunette Viljoen ad aggiudicarsi la gara di giavellotto con 61.95 davanti alla lettone Madara Palmeika (prima nella tappa di Rabat) con 61.92 e Christin Hossong (61.21). L’olimpionica Barbora Spotáková, alla prima apparizione del 2016 all’Olimpico, dove aveva vinto già tre volte con misure-record si è fermata in sesta piazza (59.82). In gara anche l’azzurra Zahra Bani mestamente dodicesima con la misura di 51.75
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Immagine di Fabrizio Zani