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Boxe: da Cammarelle a Guido Vianello. Continua la tradizione azzurra tra i supermassimi

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L’Italia tiene viva la sua grande tradizione nei pesi supermassimi di pugilato. Dal mito lontano, ma incancellabile, di Primo Carnera, arrivando fino ai giorni nostri con Roberto Cammarelle. Dopo aver vinto tutto, il fuoriclasse di Cinisello Balsamo ha detto basta, spianando la strada ad un nuovo grande talento: Guido Vianello.

Il 22enne romano ha compiuto un percorso di crescita esponenziale nell’ultimo biennio. Un pugile che sin dalle categorie giovanili aveva mostrato le qualità per sfondare. Su di lui ha investito ad occhi chiusi il ct Raffaele Bergamasco, avendolo individuato come un potenziale crack per il futuro, soprattutto in vista di Tokyo 2020. Lo ha coccolato, cresciuto e difeso anche quando da più parti, all’inizio della stagione in corso, si invocava un ritorno sul ring di Cammarelle. Una scommesse vinta, non vi è dubbio.

Vianello è un pugile alto 1,98 m., un vantaggio non da poco nei confronti degli avversari. Non ha il pugno del ko e su questo aspetto dovrà lavorare molto, anche se ha già compiuto notevoli passi avanti. I suoi punti di forza sono velocità, rapidità di esecuzione e colpo d’occhio. A stupire di questo giovane campione, tuttavia, è una motivazione granitica: l’azzurro, a differenza di tanti coetanei, ha fame e voglia di emergere; non si accontenta di raggiungere un risultato intermedio, ma guarda sempre a quello successivo. Dopo aver conquistato il pass olimpico, ha già dichiarato che andrà in Brasile per stupire e, perché no, puntare ad una medaglia.

Già ora, in effetti, Vianello è un pugile in grado di giocarsela con chiunque. Lo scorso anno disputò delle World Series da protagonista con 4 vittorie e 2 sconfitte. Subì un furto colossale negli ottavi degli Europei con il russo Omarov, vedendo sfumare la possibilità di approdare ai Mondiali, dove si assegnarono i primi pass per Rio. Senza perdersi d’animo, ha lavorato in silenzio, sudando nell’ombra e superando anche un problema muscolare alla vigilia del preolimpico europeo disputato in Turchia ad aprile, dove perse con un verdetto contestato dal fuoriclasse azero Magomedrasul Medzidov. Restava un’ultima occasione: vincere il torneo mondiale di Baku. Il pugile del Bel Paese lo ha fatto con autorità, superando in finale l’irlandese Dean Thomas Gardiner con il quale perse ai Giochi Europei 2015. E’ questo un altro grande segreto di Vianello: le sconfitte lo hanno fortificato, facendogli comprendere su quali aspetti soffermarsi per diventare più forte.

Alle prossime Olimpiadi, con un buon tabellone, davvero il supermassimo romano potrebbe sognare il colpaccio. Di sicuro sarà uno dei grandi protagonisti nel successivo quadriennio che porterà a Tokyo 2020. Nel solco di Cammarelle, l’Italia ha trovato un altro grande interprete nella categoria di peso più prestigiosa.

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Foto: FPI

federico.militello@oasport.it

 

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