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Calcio, Europei Francia 2016: super attacco per l’Inghilterra. Ma Hodgson saprà valorizzarlo?

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A leggere i nomi, dal centrocampo in su, raramente l’Inghilterra è stata così forte. La generazione d’oro è finita, ma i giovani stanno fornendo il giusto ricambio e adesso, agli Europei di Francia, proveranno nell’impresa mai riuscita neanche a Gerrard, Beckham e compagni: vincere qualcosa. Con 10 successi in altrettante partite di qualificazioni, la nazionale dei tre leoni parte tra le favorite per la rassegna continentale. Eppure c’è un rebus chiamato Roy Hodgson, ancora ct nonostante i recenti fallimenti.

FATTORE LEICESTER – Ok, di Foxes ce n’è solo una, ma è anche la più importante. Vardy, in procinto di passare all’Arsenal, si è guadagnato a suon di gol la chiamata con la selezione inglese e proverà a coronare il suo anno magico con il titolo europeo. Si giocherà il posto con altri fuoriclasse, da Kane (stella del Tottenham) a Sturridge, trascinatore del Liverpool che si ormai messo alle spalle gli infortuni. Rooney agirà probabilmente dietro le punte e dalla panchina scalpita Rashford, il più giovane di Euro 2016 a 18 anni compiuti lo scorso ottobre. In totale i cinque attaccanti convocati da Hodgson hanno segnato 78 gol quest’anno. Non male.

TALENTO – E poi c’è un centrocampo che si è modernizzato nei nomi e nelle caratteristiche. Non più solo dinamismo, ma anche tanta qualità nei piedi dei vari Barkley, Dier, Lallana e Wilshere. È difficile trovare tre titolari perché c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Il regista dovrebbe essere Henderson, “erede” di Gerrard ad Anfield, mentre Milner e Sterling agiranno sugli esterni con la possibilità di creare pericoli anche in fase offensiva. Uno è passato dal Manchester City al Liverpool, l’altro ha compiuto il percorso inverso. Soprattutto quest’ultimo, classe 1994, può essere una sorpresa silenziosa.

MA L’ALLENATORE – Il vero dilemma, più che la difesa che pare comunque solida ed affidabile davanti al rodato Hart, è dunque il ct. Nella sua quarantennale carriera da allenatore, Hodgson ha cambiato quasi venti squadre tra club e nazionali vincendo però solo in Svezia e Danimarca. Il suo palmarès dimostra in maniera eloquente che l’etichetta di “perdente”, o quanto meno di tecnico lontano dal top della categoria, è tutt’altro che immeritata. Guida l’Inghilterra dal 2012: agli Europei ha perso contro l’Italia ai rigori nei quarti di finale, ai Mondiali in Brasile è uscito al primo turno come ultimo del girone. Questa volta la squadra ce l’ha eccome: riuscirà a farla girare a dovere?

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: YouTube/libera per uso editoriale

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