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Canoa slalom: Daniele Molmenti infinito, l’azzurro rinasce dopo la delusione per Rio

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Vederli insieme trepidare man mano che gli avversari finivano dietro è stato forse più bello anche della storica doppietta in sé. Un precedente simile al trionfo di Giovanni De Gennaro e Daniele Molmenti si verificò nel 2005 a La Seu d’Urgell, quando l’eterno Molmenti vinse davanti al tedesco Erik Pfannmöller e al compagno di squadra Matteo Pontarollo. Undici anni dopo il friulano oro a Londra 2012 è risalito per l’ennesima volta sul podio di World Cup, dimostrando a tutti, se stesso compreso, di aver ancora tanto da dare a questo sport.

Archiviata la delusione del mancato pass olimpico, l’atleta della Forestale aveva fatto presagire anche un ipotesi di ritiro a fine stagione in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport: “Negli ultimi due anni mi sono allenato e ho gareggiato con cicli di antidolorifici, nelle porte in risalita i giovani si buttano dentro con il corpo dando una grande frustrata di schiena. Ma io con la mia schiena non riesco. Mi sento un vecchietto rispetto a loro e questo mi rode perché mi sento un combattente”. La sua combattività l’ha messa in mostra nell’impianto gioiello di Ivrea, cogliendo una straordinaria seconda piazza alle spalle dell’erede Giovanni Di Gennaro.

Qualunque decisione prenderà questo fuoriclasse capace di vincere tutto nel proprio sport tra Olimpiadi, Mondiali, Europei e Coppa del mondo, piace ricordare il cammino del mentore Pierpaolo Ferrazzi. Oro a Barcellona 1992 Ferrazzi risalì sul podio a cinque cerchi 8 anni dopo a 35 anni suonati. La stessa età di Daniele Molmenti a Tokyo 2020.

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francesco.drago@oasport.it

Foto: Pier Colombo

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