Artistica
Ginnastica, Europei 2016 – Brividi Italia: troppe cadute, Finale fortunata per 2 decimi! Rizzelli e Busato in Finale, Gran Bretagna batte Russia: che Mustafina
Il turno di qualificazione degli Europei 2016 di ginnastica artistica femminile non risparmia sorprese e alla Post Finance Arena di Berna succede davvero di tutto. Al termine di una lunghissima giornata, accesasi però solo nell’ultima suddivisione con la discesa in campo delle big del Vecchio Continente, abbiamo il quadro completo delle qualificate alle Finali del weekend: sabato pomeriggio la prova a squadra, domenica mattina le specialità.
L’Italia non è mai stata così brutta (a livello di squadra) nell’arco di questo quadriennio. Mancano sì le veterane Ferrari, Ferlito e Fasana ma le azzurre hanno seriamente rischiato una clamorosa eliminazione dalla Finale a squadre. Il passaggio del turno è ormai da anni una formalità per la nostra Nazionale ma mai come questa volta è stato sofferto, sudato, arrivato con tanti brividi e con un patema d’animo che speriamo di non rivivere più.
Le azzurre sono tra le migliori otto Nazioni d’Europa ma con tanta fortuna, salvandosi per due miseri decimi dall’assalto di Belgio e Ungheria. Un settimo posto (162.128 contro il 161.930 delle fiamminghe e il 161.963 delle magiare) che la dice lunga sulle difficoltà incontrate dal nostro quintetto, incappato in ben cinque cadute: tre alla trave (una a testa per ciascuna interprete), una al corpo libero e un’altra alle parallele, oltre a tante imprecisioni qua e là.
Enus Mariani ha messo piede a terra per ben tre volte nella peggiore gara della sua carriera, al debutto negli Europei delle grandi dopo che quattro anni fa aveva trionfato nel concorso generale individuale juniores. Sui 10cm le altre cadute portano la firma di Meneghini e Mori.
Sabato pomeriggio speriamo in un pronto riscatto perché questa non può essere la vera Italia: le ragazze sono sembrate lontane anni luce dalle loro potenzialità. Vero che mancano solo due mesi alle Olimpiadi e che non bisognava essere in forma per questo evento ma questa giornata è da dimenticare al più presto. Sicuramente le ragazze hanno pagato un po’ di pressione, andando subito in difficoltà al primo errore e faticando a uscire dal tunnel in cui si sono ritrovate.
C’è modo di sorridere, oltre per la fortuna avuta nella prova regina (una volta tanto ci può andare bene), grazie a Sofia Busato e Martina Rizzelli che si qualificano per le Finali di Specialità, rispettivamente al volteggio (quarta con 14.566) e alle parallele asimmetriche (ottava con 14.166): le rivedremo in pedana domenica mattina.
L’Italia iniziava la propria avventura al corpo libero ma andava immediatamente in difficoltà a causa delle mani a terra di Enus Mariani (12.266). Diverse imprecisioni anche per Elisa Meneghini (13.033), Lara Mori provava a rimettere stabilità (13.633) nonostante un’uscita di pedana.
Al volteggio deve assolutamente arrivare la riscossa delle azzurre: avvitamento e mezzo per Meneghini (14.233), Rizzelli esegue il suo dty (14.366), poi finalmente la luce con Sofia Busato. Al debutto da senior su un palcoscenico internazionale, la comasca sfodera un sontuoso doppio avvitamento (14.800) e poi ci abbina anche un altro salto (14.333): media di 14.566 e finale in tasca.
Alle parallele si inizia al meglio con Martina Rizzelli che ha il coraggio di portare in una gara di prima fascia l’esercizio con le difficoltà da 6.2, si salva in un paio di occasioni e in apnea confeziona un preziosissimo 14.166 che le vale la seconda finale di specialità consecutiva (fu quinta a Montpellier 2015). Poi Enus Mariani cade dal Ricna (12.933), Lara Mori chiude con una prova stabile (13.666).
Alla trave il patatrac: prima cade Mariani (12.966), questa volta Mori non ce la fa a salvarsi (12.633), Meneghini giù ancora dal teso avvitato (13.433). Sguardi in alto verso il tabellone, si rischia il capitombolo: questa volta la buona sorte è dalla nostra parte.
La Gran Bretagna sconfigge la Russia di un decimo (finisce 173.363 a 173.261) nel preludio del duello che tra due giorni varrà il titolo di Campionessa d’Europa. Per il momento solo scaramucce ma le bordate sono già arrivate: Aliya Mustafina è stata superlativa tra parallele asimmetriche (15.166) e trave (14.733), in entrambi i casi il punteggio più alto di giornata.
La Zarina è tornata alla grande dopo un anno d’assenza dai palcoscenici internazionali anche se il suo nuovo corpo libero non ha convinto (13.533). Clamorosa invece l’eliminazione di Daria Spiridonova, Campionessa del Mondo e d’Europa alle parallele: sul suo attrezzo confeziona a 14.766, è il quarto punteggio assoluto di giornata ma davanti a lei ha anche la connazionale Angelina Melnikova (14.866) e così rimane esclusa dalla Finale di Specialità per la stupida regola dei passaporti, inventata di chi non vuole le più forti a giocarsi le medaglie. Ksenia Afanaseva, come già comunicato un paio di giorni fa, ha scelto di non difendere il titolo continentale al corpo libero ma ha eseguito due salti al volteggio, qualificandosi alla finale.
La Russia ha pagato una caduta di Tutkhalyan alla trave, mentre la Gran Bretagna ha trovato linfa dalle super parallele di Downie (15.033) e dalla grande giornata di Claudia Fragapane (mastodontico corpo libero da 15.000 e volteggio da 14.733). Grande regolarità dell’intera squadra che, salvo un errore di Claudia alla trave, è stata praticamente perfetta. Eccezionale il dty di Ellie Downie (15.033).
Terzo posto per la Svizzera (166.128) che esalta il proprio pubblico andando ben oltre le più rosee aspettative. Merito sì della solita Giulia Steingruber che, nonostante una caduta alla trave (12.666) ha incantato al volteggio (15.666) e al corpo libero (14.966), ma anche e soprattutto della solidità dell’intera squadra (memorabile il 14.266 della Kaeslin alla trave).
Quarta la Romania (164.870), Campionessa d’Europa in carica e prossima a cedere lo scettro. Serviva il riscatto dopo l’eliminazione dalle Olimpiadi 2016, quantomeno quello sembra essere arrivato. Giornata positiva per Catalina Ponor, terza sia alla trave (14.433) che al corpo libero (14.566), in piena lotta per le medaglie. Eccezionale il doppio avvitamento al volteggio (15.141).
Quinta la Germania (164.852) senza le stelle Schaefer, Seitz, Scheder ma molto solida e guidata dalla veterana Kim Bui (super parallele da 14.566). Sesta la Francia che aveva addirittura gareggiato in mattinata (162.839), ottava la sorprendente Ungheria (161.963) del terzetto Kovacs, Makra, Boczogo che fa fuori il Belgio di soli 33 millesimi (161.963).