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Ginnastica, Europei 2016 – Italia, il podio era lontano. Riscatto azzurro, ma il top è distante. L’assenza delle big…

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Il bronzo non era a portata di mano di questa Italia. O meglio: la Francia oggi, esclusivamente oggi, non era eguagliabile dalla nostra Nazionale. Questa è in fondo la sintesi della Finale a Squadre degli Europei 2016 di ginnastica artistica femminile.

Il nostro quintetto non è stato perfetto, anzi. Ha sbagliato abbastanza (due cadute e un’uscita di pedana non sono trascurabili) ma si è comunque riscattato rispetto al scialbo turno di qualificazione. A Berna, però, c’era poco da fare: anche con una gara immacolata da errori probabilmente le nostre azzurre avrebbero egualmente perso dalla transalpine, capaci di tirare fuori il coniglio dal cilindro quando nessuno se lo aspettava. Oggi sarebbe stato difficilissimo recuperare tre punti alle gallette, in formato megagalattico. Passi una crescita importante avuta nelle ultime due stagioni, passi che erano già in forma per il Test Event del mese scorso, ma che addirittura Brevet e compagne salissero sul podio continentale…

 

Non è stata la migliore Italia. Le azzurre sanno fare meglio di quanto mostrato in questi due giorni ma il risultato del campo è incontrovertibile, i numeri non mentono e non sbagliano mai.

Buona la reazione, il riscatto c’è stato, siamo rimasti sul pezzo ma è mancato ancora quel salto di qualità per raggiungere il traguardo di prestigio. Si sente la mancanza delle veterane Ferrari, Fasana e Ferlito: inutile girarci intorno. Senza le nostre big si fa comunque fatica a esprimerci al meglio in un contesto tecnicamente meno valido rispetto al solito, considerando il crollo della Romania e una Germania in formato B, oltre all’assenza dell’Olanda.

Le giovani devono ancora trovare il guizzo, il colpo di gamba, l’esperienza per poter ben figurare in certi contesti. Già oggi, nel corso della gara, abbiamo visto qualcosina fino al bellissimo esercizio di Elisa Meneghini. Si riparte da lì, con zero rimpianti. Il podio, oggi, non poteva essere affar nostro. Purtroppo. Anche se bisognerebbe sempre crederci.

 

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