Ginnastica e cultura fisica
Ginnastica, Europei 2016 – Italia, le pagelle della Finale a Squadre: riscatto azzurro, show Meneghini, Mariani si rialza in corsa
Oggi pomeriggio l’Italia ha concluso al quinto posto la Finale a Squadre degli Europei 2016 di ginnastica artistica femminile. Un risultato da guardare sotto diverse prospettive: le ragazze hanno reagito rispetto al deludente turno di qualificazione, hanno rimontato un paio di posizioni, hanno ridotto il numero di cadute ed errori, dimostrando più piglio e sicurezza nei propri mezzi. È mancato però qualcosa a una squadra sì senza le veterane (Ferrari, Ferlito, Fasana) ma che aveva le carte in regola per poter lottare per qualcosa di importante.
La Francia ha fatto la gara della vita, ha conquistato uno storico bronzo (seconda medaglia di tutti i tempi per le transalpine), oggi era difficilmente recuperabile però sicuramente ci si aspettava quel qualcosa in più da parte del nostro quintetto. Una buona gara s’intende, anche se con due cadute e qualche sbavatura che ci lasciano qualche perplessità. Davanti il volo assurdo della Russia e una Gran Bretagna andata in difficoltà ma brava a difendere l’argento.
Un passo in avanti e una crescita ci sono state rispetto a giovedì pomeriggio, ma non ancora abbastanza. Questa Nazionale ha mezzi tecnici importanti ma fatica a sfoggiare tutto il proprio potenziale su un palcoscenico internazionale. Sono solo problemi di tenuta psciologica, di esperienza, di testa, di pressione e di ansia. Speriamo in un futuro migliore in attesa di recuperare le big che, ricordiamocelo, non sono eterne.
Di seguito le pagelle delle azzurre che hanno gareggiato alla Post Finance Arena di Berna. Per scoprire voti e giudizi delle varie ginnaste ti basterà cliccare sulle varie pagine.
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ELISA MENEGHINI: 8. Un esercizio alla trave letteralmente stellare! Ha emozionato tutti i presenti, facendo finalmente vedere di che pasta è fatta. La pressione era a zero, la medaglia di bronzo era ormai andata e l’Italia era certa di chiudere al quinto posto. La brianzola è così salita con tranquillità sul suo attrezzo preferito ed è stata superlativa: un’esecuzione da manuale del difficilissimo teso avvitato, elemento da cui spesso era caduta in questa prima parte di stagione.
Sempre inchiodata a quei 10cm dal primo all’ultimo istante, non esitando mai e rilanciando in continuazione. Il punteggione finale è da applausi, un 14.500 (6.3 il D Score) che la premia giustamente. Peccato non essere riuscita a fare tanto anche in qualifica perché con una prova del genere Elisa sarebbe stata assolutamente in corsa per le medaglie.
Buono l’avvitamento e mezzo al volteggio, peccato per l’uscita di pedana al corpo libero. Si riscatta pienamente dalla scialba prova dell’altro giorno e può ritenersi soddisfatta per la gara odierna. Certo, non può bastare così ma bisognerà continuare a lavorare.
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ENUS MARIANI: 6+. L’inizio è da dimenticare: cade ancora dallo Tsukahara al corpo libero, stesso errore del turno di qualificazione. Dopo tre cadute in cui era incappata giovedì pomeriggio riparte con il piede sbagliato. Questa volta, però, riesce prontamente a riscattarsi, scacciando cattivi pensieri e uscendo rapidamente dal tunnel in cui si era ritrovata.
Fa scudo su se stessa e sulle sue abilità, ritrova il feeling giusto con le amate parallele e finalmente si vedono degli sprazzi della Mariani dei giorni migliori (14.166, 5.8): se solo lo avesse fatto in qualifica. Brave anche perché poco prima aveva sbagliato Rizzelli, quindi serviva un punteggio per pareggiare i conti. Ordinata e pulita anche alla trave (13.733), un colpo di coda che salva in parte i suoi primi Europei da senior dopo il trionfo di quattro anni fa tra le juniores. Il voto è in fondo la media tra l’errore iniziale e la capacità di risollevarsi, aspetto che era mancato l’altro giorno e che oggi è stata brava a trovare.
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LARA MORI: 6,5 È stata davvero brava alle parallele (13.933), gettando il cuore oltre l’ostacolo ancora una volta. L’inizio al corpo libero era stato soddisfacente (13.733, miglior azzurra). La toscana ha portato tanta acqua al mulino di questa Nazionale, disputando una gara che fosse utile per la squadra, per dare la giusta sostanza all’intero gruppo. Quella sbavatura alla trave (13.200) ci fa abbassare di un filino un voto assolutamente meritato per questa Finale con cui riscatta la caduta e l’uscita di pedana del turno di qualificazione. Quando conta si è sempre fatta trovare preparata come ai Mondiali 2014 e 2015.
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SOFIA BUSATO: 7. Il suo doppio avvitamento è una garanzia, fa leggermente peggio rispetto alla qualifica (solo 17 millesimi, davvero poca roba) e il suo 14.783 ci permette di girare a metà gara con il terzo posto parziale. Ci si poteva aspettare qualche decimo in più? Sofia ha l’asso nelle manica, sicuramente in futuro potrà toccare il muro dei 15 punti anche in campo internazionale (in Serie A lo ha sempre sfondato nel 2016) ma per ora va davvero bene così. Un punto in meno in pagelle rispetto alle qualifiche dove la Finale di Specialità raggiunta aveva un peso assolutamente importante.
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MARTINA RIZZELLI: 5. Grave caduta alle parallele, proprio quando l’Italia provava a coltivare il suo sogno. L’esercizio di Martina era troppo importante, lei che ha conquistato la Finale di Specialità e che l’altro giorno è stata l’unica insieme a Busato a salvarsi nello sconforto generale del turno di qualificazione. Stava eseguendo una prova di assoluto spessore, in linea con le aspettative della vigilia e le sue potenzialità ma quella mano scivolata grida ancora vendetta.
Sa eseguire il dty al volteggio in maniera ancora più precisa ma sfiora il 14.500 e soprattutto si migliora rispetto al turno di qualificazione, proprio come ci si aspettava che facesse. Un’insufficienza collegabile all’errore sugli staggi, quasi inspiegabile considerando il livello che ormai la comasca ha raggiunto. Domani mattina avrà una ghiotta occasione per cancellare questo sbaglio.