Artistica
Ginnastica, Europei 2016 – Le pagelle dell’Italia: azzurre in crisi, troppi scivoloni. Busato la migliore, 3 cadute Mariani, Rizzelli da Finale
Oggi pomeriggio l’Italia ha disputato il turno di qualificazione degli Europei 2016 di ginnastica artistica femminile. La nostra Nazionale è incappata in ben 5 cadute, troppi errori complessivi e imprecisioni che hanno fatto sprofondare le azzurre fino a un deludente settimo posto, evitando una clamorosa eliminazione per soli due decimi di punto.
Il nostro quintetto dovrà assolutamente riscattarsi sabato pomeriggio in occasione della Finale a Squadre dove l’Italia dei giorni più belli può assolutamente lottare per qualcosa di importante. Non serve nascondersi dietro la scusa della pressione (in fondo non ce n’era), probabilmente è mancato quel pizzico di esperienza e soprattutto la capacità di rialzarsi dagli errori.
Entrate nel tunnel le nostre ragazze non hanno più trovato il bandolo della matassa (salvo gli esercizi di Busato e Rizzelli che sono serviti a loro per conquistarsi le Finali di Specialità). Oggi la fortuna era della nostra parte (sospirone quando abbiamo visto Ungheria e Belgio dietro di così poco), ma non è sempre domenica.
Serve una decisa inversione di tendenza: l’Italia ha i mezzi tecnici per riuscirsi e speriamo che questo sia stato solo un episodio. A due mesi dalle Olimpiadi, pur privi delle tre veterane (Ferrari, Ferlito, Fasana), non possiamo fare così fatica.
Una Nazionale da 4 in pagella (a livello di squadra, poi alcune individualità spiccano) ammessa comunque agli esami di riparazione, sperando che non li fallisca.
Di seguito le pagelle delle azzurre scese in campo. I voti si riferiscono esclusivamente alla prestazione odierna. Clicca sulle varie pagine per scoprire i vari giudizi dati alle singole atlete.
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ENUS MARIANI: 4. La peggior gara della carriera. Per la prima volta agli Europei che contano, dopo che quattro anni fa aveva trionfato nel concorso generale individuale tra le juniores, paga a caro prezzo l’emozione e un po’ di pressione. Tre cadute sono davvero troppe per un’atleta del suo calibro.
Sbaglia subito al corpo libero (mano a terra) in avvio di gara, da lì entrerà in un tunnel e non riuscirà più a uscirne: cade dal Ricna alle sue amate parallele, poi piede a terra anche alla trave. Giornata davvero no per la brianzola che ora dovrà tirare fuori le unghie e il carattere che l’ha contraddistinta anche nei momenti più difficili: sabato c’è una Finale tutta da vivere, si può ancora scrivere la storia e riscattarsi prontamente. Per il momento arriva purtroppo una sonora bocciatura.
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SOFIA BUSATO: 8. Spettacolare. Non paga lo scotto della prima uscita internazionale da senior e si mostra subito in gran palla su un palcoscenico che potrebbe rappresentare il suo definitivo trampolino di lancio. La comasca ha un compito e un sogno ben preciso: riportare l’Italia in una Finale continentale al volteggio, dopo che per tanti anni nessuna azzurra aveva proposto il secondo salto. Una specialità che può regalare tanto ma che spesso viene trascurata visto l’importante dispendio che comporta la preparazione di due elementi appartenenti a due famiglie diverse.
La 15enne non si lascia prendere dal panico, sicura dei suoi mezzi piazza un sontuoso doppio avvitamento (14.800, 9.0 di esecuzione) e poi in scioltezza con il secondo salto per prendersi il quarto posto nella classifica parziale e l’accesso all’atto conclusivo di domenica mattina. Prematuro e arduo parlare di medaglie ma un pensierino si può certamente fare.
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ELISA MENEGHINI: 5. Il teso avvitato fatica a essere stabilizzato, arriva ancora una caduta alla trave. Sul suo attrezzo preferito la comasca confeziona una prova di sostanza ma quell’elemento e il piede messo a terra le impediscono di sognare una Finale che, guardando i punteggi altrui, era certamente alla sua portata come da previsioni della vigilia.
Qualche imprecisione anche al corpo libero iniziale, buono invece l’avvitamento e mezzo al volteggio. Da una ginnasta del suo talento è sempre lecito aspettarsi qualcosa in più. Non è mai andata in confusione, ha cercato di rialzarsi dai suoi stessi errori, provando a reagire: la prova di carattere c’è stata, ma sabato servirà anche un grande risultato tecnico. Può farlo, lo ha dimostrato più volte. Per il momento la veterana di questo gruppo (classe 1997) è rimandata.
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MARTINA RIZZELLI: 7. Seconda Finale di Specialità consecutiva agli Europei. Un numero non da tutte. Brava a osare l’esercizio da 6.2 alle parallele, a stringere i denti e a salvarsi per raggiungere l’obiettivo che si era prefissata. L’Italia rischia il naufragio ma la comasca fa egregiamente il suo a livello individuale. Probabilmente si poteva raccogliere qualche decimo in più con il doppio avvitamento al volteggio, appunto da tenere in considerazione per l’imminente futuro.
Grande rientro internazionale per la 18enne, reduce dall’operazione dello scorso autunno. Brava a fare bella figura alla prima uscita da Caporale dell’Esercito Italiano, tra l’altro nel giorno della Festa della Repubblica: aspetti extra ginnici ma che hanno un peso abbastanza importante.
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LARA MORI: 5,5. Per due volte si è trovata con una pressione infinita addosso, sia al corpo libero che alle parallele: dopo gli errori di Mariani servivano due prove precise per tenere l’Italia a galla. In entrambi i casi la toscana ci è riuscita (nonostante un’uscita di pedana al quadrato), confermandosi autentica donna squadra come già aveva fatto ai Mondiali 2014 e 2015. Ai suoi primi Europei, però, non riesce a reggere la fatica anche alla terza volta: Enus cade dalla trave, Lara sale subito dopo di lei e purtroppo non riesce a rimanere su. Manca quel qualca per tirare fuori una prova complessivamente sufficiente: sabato avrà la grande occasione per confermare il proprio livello.