Calcio
Il trionfo tattico del Generale Conte. Organizzazione ed idee: Spagna in ginocchio
Antonio Conte alla vigilia era stato chiaro: “Basta parlare di difesa, noi siamo anche altro. Sappiamo anche attaccare“. I fatti hanno confermato le parole del Generale. Il calcio frizzante ed avvolgente della selezione tricolore ha tramortito l’ormai obsoleto e lento tiki-taka iberico. Un trionfo totale dal punto di vista tattico, che ha messo definitivamente al tappeto una Spagna in declino ed alle prese con un difficile ricambio generazionale.
Conte ha vinto in primis la partita infondendo una motivazione feroce nei suoi giocatori. Gli occhi degli azzurri durante l’Inno di Mameli erano quelli di falchi pronti a piombare inesorabilmente sulla preda. L’essere umano non può disporre di un’arma migliore della convinzione. Buffon e compagni sono scesi in campo sicuri di poter mettere sotto la Spagna, non subendola staticamente in difesa, ma attuando il gioco e gli schemi studiati minuziosamente in allenamento.
Prima chiave tattica: l’Italia non solo non si è fatta schiacciare, ma ha pressato alto sin da subito gli uomini di Del Bosque. Per lunghi tratti è stata padrona del campo nel primo tempo, chiudendo sapientemente gli spazi e ripartendo fulmineamente con cambi di gioco e verticalizzazioni micidiali, frutto di tocchi rapidi e ragionati.
L’organizzazione di gioco esalta i singoli ed interpreti sulla carta poco considerati sulle platee internazionali (Parolo, Eder, etc.) si riscoprono giganti. Pensiamo su tutti all’imprescindibile Pellé, fondamentale nel gioco di sponda e letale sottoporta.
“Per battere la Spagna dobbiamo andare oltre la razionalità, perché con l’ordinario non potremo vincere“, si era sbilanciato Conte. Ciò che ha colpito maggiormente di questa Italia, tuttavia, è proprio la naturalezza con cui è maturata la vittoria. Con idee chiare e personalità, ha annientato una Spagna presuntuosa, sapendo soffrire nei momenti di difficoltà e non rinunciando mai ad offendere. Non siamo stati irrazionali. Siamo stati semplicemente l’Italia.
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federico.militello@oasport.it
Luca46
27 Giugno 2016 at 22:03
Che emozioni !!! Che lusso battere Spagna e Belgio !!!
Non avevo dubbi su Conte, un predestinato, il fantasista ce l’abbiamo in panchina. Sono però deluso dalla decisione di lasciare a prescindere.