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Lotta, Rio 2016 – Daigoro Timoncini: “La preparazione ha fatto la differenza. Terza Olimpiade? Un sogno”

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Il trentenne faentino Daigoro Timoncini parteciperà, nel mese di agosto, alla sua terza edizione consecutiva dei Giochi Olimpici, avendo ottenuto il pass a cinque cerchi nell’ultimo torneo di qualificazione olimpica, ad Istanbul. Il romagnolo, che combatte nella categoria 98 kg della greco-romana, sarà l’unico rappresentante della lotta azzurra a Rio 2016 insieme a Frank Chamizo, che invece disputerà il torneo dei 65 kg di lotta libera.

Partiamo dal dato più importante: per la terza volta consecutiva sarai ai Giochi Olimpici. Cosa rappresenta questo traguardo per te?

Una bellissima soddisfazione. È stata dura, ma ce l’ho fatta. È la possibilità di credere ancora in un sogno che pensavo fosse finito“.

Ovviamente a Rio tutti gli atleti sperano di conquistare una medaglia. Ma, al di là del risultato in sé, cosa ti renderebbe soddisfatto della tua prestazione olimpica?

Non avere rimpianti e dare il massimo come sempre, e comunque, a prescindere dal risultato, sarà sicuramente una bella esperienza“.

Per ottenere il pass hai dovuto attendere l’ultimo torneo disponibile, quello di Istanbul. Raccontaci com’è andata, e soprattutto come hai fatto ad essere pronto disputando tre tornei nell’arco di poco tempo ed in Paesi così lontani (Serbia, Mongolia e Turchia).

Sicuramente quello che ha fatto la differenza è stata la preparazione atletica che ho fatto in quest’ultimo anno, perché se non fossi arrivato così preparato non ce l’avrei fatta a reggere tre tornei così ravvicinati. Infine, ci ho messo del mio, perché fino all’ultimo ci ho creduto. Già in Mongolia sono arrivato molto vicino, perdendo lo spareggio per il terzo posto con lo svedese (Carl Fredrik Schön, ndr), ed essere sul tappeto di nuovo dopo dieci giorni non era facile. Per quanto riguarda la Turchia sapevo che sarebbe stata dura anche perché c’era anche il turco (Cenk İldem, ndr) ancora fuori, ma per fortuna era dall’altra parte del tabellone. E pensando un incontro alla volta sono riuscito ad arrivare in fondo“.

Ora sei in piena preparazione olimpica: come si svolge? Disputerai altri tornei?

Nel periodo di giugno il lavoro sarà impostato un po’ di più sulla preparazione fisica per poi, a luglio, trasformare sul tappeto il lavoro fatto. Farò un altro torneo il 9-10 luglio in Spagna, e poi, ad inizio agosto, si parte per Rio“.

Oramai il quadro dei partecipanti ai Giochi è completo. Credi che nella tua categoria il favorito sia ancora l’armeno Artur Aleksanyan?

Sicuramente è uno dei più forti, ma aggiungerei anche l’iraniano (Ghasem Rezaei, ndr) ed il russo (Islam Magomedov, ndr). E poi non escludo che qualcuno possa fare l’impresa, perché giocandosi tutto in un giorno non è detto che vincano sempre i più forti“.

Il sorteggio nella lotta può ricoprire un ruolo fondamentale per il risultato finale, e così sarà anche a Rio 2016. Non sarebbe tempo di introdurre delle teste di serie?

Il sorteggio sicuramente sarà fondamentale. Inserire le teste di serie sarebbe certamente importante per fare in modo che i più forti si incontrino solo alla fine. So che in questi anni la federazione internazionale ha lavorato molto per portare delle migliorie, e penso che dopo Rio qualcosa di sicuro si farà anche in quella direzione“.

Hai già pensato cosa farai dopo le Olimpiadi? Continuerai ancora con la lotta a livello agonistico?

Intanto voglio pensare al qui ed ora. Cioè, intanto penso a vivermi al massimo le Olimpiadi. Poi qualche idea già c’è, ma vedremo. Sicuramente mi prenderò una piccola pausa, e lì deciderò“.

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giulio.chinappi@oasport.it

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